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Bari

Nello spazio si parlerà barese. Studenti del Politecnico rivoluzionano l'esplorazione spaziale

Il progetto rappresenta un passo avanti significativo verso l’esplorazione spaziale del futuro. I satelliti potranno raccogliere e analizzare una quantità di dati senza precedenti

Il Politecnico

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BARI - Un’idea nata nei laboratori del Politecnico di Bari è pronta a cambiare il modo in cui esploriamo lo spazio. Il progetto “LiNbO3-based Photonic Fft processor”, ideato da un team di ricercatori guidato dalla dottoranda Annarita di Toma e dal ricercatore Giuseppe Brunetti, sotto la supervisione della docente Caterina Ciminelli, ha conquistato il primo premio nella sezione “Idea” del Telespazio technology contest.

Il processore ottico, più veloce e compatto dei sistemi tradizionali, è in grado di elaborare enormi quantità di dati direttamente a bordo dei satelliti. Questa innovazione apre la strada a nuove possibilità nell’esplorazione spaziale, permettendo di ottenere immagini ad alta risoluzione da distanze ancora maggiori grazie ai sistemi SAR (Radar ad apertura sintetica).

Un riconoscimento internazionale
La giuria internazionale del contest, composta da esperti del settore, ha selezionato il progetto del Politecnico di Bari tra le numerose proposte provenienti da università di tutto il mondo. Il premio, consegnato a Bruxelles durante la 17esima edizione dell’European space conference, rappresenta un importante riconoscimento per l’eccellenza della ricerca italiana nel campo dell’aerospazio.

Un futuro promettente
Il premio in denaro, del valore di 5mila euro, consentirà al team di avviare un percorso di pre-incubazione presso Cesah GmbH, una delle aziende incubatrici della rete ESA. Questo offrirà ai giovani ricercatori l’opportunità di trasformare la loro idea in una realtà imprenditoriale e di contribuire allo sviluppo di nuove tecnologie per l’esplorazione spaziale.

Le parole del rettore
“Questo riconoscimento – ha commentato il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino – è una conferma dell’eccellenza scientifica e della capacità di innovazione del nostro ateneo. I nostri giovani ricercatori dimostrano ogni giorno di essere all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie”.

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