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Bari

Cisl Puglia: ancora troppi inoccupati e fuga dei cervelli

L'analisi del sindacato sul 2024 evidenzia criticità e prospettive per il rilancio dell'occupazione e dello sviluppo regionale

L'incontro della Cils Puglia

L'incontro della Cils Puglia

BARI - Il 2024 si chiude in Puglia con un quadro occupazionale che, nonostante segnali di crescita, continua a essere caratterizzato da gravi squilibri e criticità. A dirlo è la Cisl Puglia, che nel corso di una conferenza stampa ha illustrato dati e proposte per costruire un nuovo patto sociale fondato su lavoro sicuro, dialogo costruttivo e partecipazione.

Occupazione in crescita, ma il mismatch resta un problema
Secondo i dati analizzati dall’Ufficio Studi Cisl Puglia, il tasso di inattività nella fascia tra i 15 e i 64 anni rimane tra i più alti in Italia: nel 2023 ha raggiunto il 42,5%, contro una media nazionale del 33,3%. Nonostante un incremento degli occupati dell’1,7%, che ha portato a superare il milione di lavoratori, il divario tra domanda e offerta di lavoro si fa sempre più evidente. Le aziende faticano a trovare le competenze necessarie, mentre i giovani pugliesi continuano a emigrare verso altre regioni o all’estero, alla ricerca di migliori opportunità.

A questo si aggiunge il calo demografico. La Puglia ha perso quasi 200.000 residenti nell’ultimo decennio, passando da 4.090.266 abitanti nel 2013 a 3.890.661 alla fine del 2023. Una dinamica che rischia di minare ulteriormente la vitalità del tessuto socio-economico regionale.

La piaga delle morti sul lavoro e le disuguaglianze di genere
Tra le priorità del sindacato, emerge con forza il tema della sicurezza sul lavoro. Dal 2009 a oggi, le vittime di incidenti sul lavoro in Italia hanno raggiunto quasi quota 50.000, un dato impressionante se confrontato con i circa 6.000 omicidi legati alla criminalità organizzata nello stesso periodo. La Puglia non fa eccezione: nei primi undici mesi del 2024 si sono registrati 71 decessi sul lavoro, distribuiti tra le diverse province.

Un altro nodo cruciale è il rilancio dell’occupazione femminile. Le donne inattive, sopra i 15 anni, sono oltre 1.251.000, quasi il doppio degli uomini, mentre il tasso di occupazione femminile si ferma al 37%, contro il 65,8% degli uomini. Un divario che deve essere affrontato anche attraverso politiche di conciliazione tra vita familiare e lavoro.

Le sfide industriali e il rilancio della sanità
Tra le vertenze più complesse sul tavolo regionale figurano quelle legate a grandi realtà produttive come l’ex Ilva, Bosch, Natuzzi ed Eni Versalis, oltre ai settori strategici dell’automotive e dell’aerospazio. La Task Force regionale è attualmente impegnata su oltre 50 tavoli di crisi, ma secondo la Cisl è necessario un cambio di passo che privilegi soluzioni preventive e sostenibili, capaci di coniugare esigenze ambientali e sviluppo economico.

La sanità rimane un altro tema scottante. Liste d’attesa infinite e difficoltà nell’applicazione degli accordi tra Regione e sindacati richiedono investimenti urgenti in infrastrutture, personale qualificato e modelli innovativi di assistenza socio-sanitaria.

Un appello al dialogo per costruire il futuro
La Cisl Puglia ribadisce la propria disponibilità al confronto su tutti i temi chiave per il territorio. "È il momento della responsabilità", sottolineano i rappresentanti del sindacato. "Dobbiamo lavorare insieme per costruire un futuro che metta al centro sviluppo, produttività e dignità del lavoro, superando le criticità e guardando con fiducia alle potenzialità della nostra regione".

L’appello è rivolto a istituzioni, imprese e parti sociali, con l’obiettivo di creare un patto che unisca tutti gli attori in un impegno condiviso per la crescita della Puglia.

Leggi la relazione completa della Cisl Puglia.

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