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Lecce
28 Gennaio 2025 - 06:14
Avvocati in aula
LECCE - È partito ieri, presso la Corte d'Appello di Catanzaro, il processo di revisione che coinvolge Giovanni Camassa, agricoltore salentino di 57 anni, condannato all'ergastolo per il brutale omicidio di Angela Petrachi, giovane mamma di Melendugno, in provincia di Lecce. La vicenda, che risale al 2002, aveva sconvolto l'intera comunità.
Dalla prima assoluzione alla condanna definitiva
Camassa era stato assolto in primo grado con la formula "per non aver commesso il fatto". Tuttavia, nel febbraio 2014, fu condannato in via definitiva per omicidio aggravato, violenza sessuale e vilipendio di cadavere. Angela Petrachi, 31 anni e madre di due bambini, era scomparsa il 26 ottobre 2002. Il suo corpo, seviziato e ucciso, fu ritrovato il successivo 8 novembre in un boschetto di Borgagne.
Nuove indagini e una traccia genetica inedita
Durante l’udienza di ieri, il presidente della Corte d’Appello, Giancarlo Bianchi, ha accolto la richiesta della difesa di ascoltare il professor Adriano Tagliabracci, consulente incaricato di analisi avanzate sul materiale probatorio. Le indagini del docente, eseguite con un software di ultima generazione, hanno individuato una microscopica traccia genetica sulle calze di nylon della vittima. Tale traccia, secondo la difesa, sarebbe riconducibile a un uomo inizialmente indagato, legato sentimentalmente alla donna e che aveva continuato a frequentarla.
Le richieste delle parti
Il legale dei figli di Angela Petrachi, costituitisi parte civile, ha chiesto una perizia scientifica per verificare il valore probatorio delle analisi condotte da Tagliabracci. Questo punto potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro giudiziario del caso.
Giovanni Camassa, collegato da remoto dal carcere di Lecce dove sta scontando la pena, ha seguito con attenzione il dibattimento. La prossima udienza è fissata per il 17 febbraio, quando verrà ascoltato il consulente della difesa. L’udienza potrebbe segnare una svolta decisiva nella ricerca della verità su un caso che, dopo oltre vent’anni, continua a suscitare clamore e domande irrisolte.
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