«Ho sottratto l'Ilva al suo declino, quello di Mittal. Non è ancora un anno da quando siamo intervenuti con il commissariamento dell'azienda, era rimasto un solo altoforno attivo con quattro giorni di approvvigionamento. Se non fossimo intervenuti subito, sarebbe stato chiuso anche quello e tutto l'impianto sarebbe saltato. Ora, in meno di un anno, è stato salvaguardato l'altoforno 4, un altro è attivo, il terzo verrà riaperto ad aprile, sono stati pagati i crediti alle aziende dell'indotto che ancora aspettano i crediti di 10 anni fa, pagati gli indennizzi alle famiglie del quartiere Tamburi, attivata la gara internazionale» e «in meno di un anno verosimilmente riusciamo a chiudere il dossier». Con queste parole il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, rivendica il proprio lavoro nella complessa partita che ruota attorno al destino di Acciaierie d'Italia ed in particolare dello stabilimento di Taranto.
«Entro la fine di questa settimana» ha spiegato il titolare del Mimit «si chiuderà la procedura per l'assegnazione dell'ex Ilva a un nuovo proprietario, a meno di un anno dal commissariamento. Urso ha partecipato ad un convegno di Fratelli d'Italia organizzato in occasione della sua visita ad Ariano Irpino. «Tra pochi giorni, in questa settimana, si conclude il rilancio tra i tre grandi attori internazionali che hanno fatto una proposta per tutti gli asset produttivi e a cui sarà poi consegnata l'azienda dopo tutte le fasi contrattuali. La più grande azienda siderurgica d'Europa stava chiudendo» ha continuato «facendo collassare il sistema produttivo italiano per le scelte fatte allora da chi oggi mi attacca e che consegnò a Mittal quello stabilimento, che era il gioiello dell'industria siderurgica europea, senza rilancio competitivo».
Nella risposta all'interrogazione dell'onorevole Ubaldo Pagano (Pd) in merito al Fondo per indennizzo dei danni agli immobili derivanti dall'esposizione prolungata all'inquinamento provocato dagli stabilimenti siderurgici di Taranto del Gruppo Ilva e all'erogazione dei relativi indennizzi Urso ha scritto che «a seguito dell'avvio della procedura di vendita dell'ex Ilva, i Commissari Straordinari stanno attualmente esaminando le dieci proposte di acquisto pervenute, ponendo particolare attenzione sugli aspetti occupazionali, sulla decarbonizzazione e sull'entità degli investimenti, al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile degli impianti e la massima tutela dei lavoratori coinvolti».