La posizione di Barletta
Il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, presente all’incontro insieme al Direttore Generale degli Archivi di Stato, Dott. Antonio Tarasco, al Prefetto della provincia Bat, Silvana D’Agostino, al Capo della Segreteria Tecnica del Ministro, Emanuele Merlino, al Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura, Valentina Gemignani e al sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, ha ribadito con fermezza il diritto della sua città a ospitare l’Archivio di Stato. "Sono qui a Roma per difendere la mia città e il suo interesse", ha dichiarato Cannito, sottolineando che il Consiglio Comunale di Barletta aveva già deliberato, il 20 dicembre 2022, il riconoscimento di Barletta come sede provinciale dell’Archivio.
Cannito ha inoltre ricordato che precedenti decisioni istituzionali avevano già individuato Barletta come sede legale, rigettando qualsiasi pretesa da parte di Trani. "Non intendo riconoscere la pretesa avanzata da Trani. Mi affido al Ministro della Cultura affinché riconosca la legittima richiesta della nostra città."
La replica di Trani
Di parere opposto il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, che ha espresso gratitudine verso il Prefetto per l’organizzazione dell’incontro, ma ha anche contestato quanto affermato dal suo collega di Barletta. "Il patto tra gentiluomini prevedeva di non commentare l’esito della riunione, ma leggendo le dichiarazioni del sindaco Cannito, appare evidente che per molti in politica tutto è lecito. Per me no."
Bottaro ha sottolineato che non esiste alcun documento ufficiale firmato dai sindaci della provincia Bat che assegni a Barletta la sede dell’Archivio. Ha inoltre evidenziato che ogni decisione spetta esclusivamente al Ministro della Cultura, che emetterà un decreto in merito.
"Con orgoglio ho sostenuto le ragioni di Trani, una città che per la sua storia e l’importanza dei documenti custoditi non può essere ridotta a un distaccamento. Mi auguro che il Ministro trovi una soluzione che rispetti il valore storico della nostra comunità."
Le posizioni restano distanti
Nonostante l’incontro, le posizioni delle due città restano inconciliabili. Barletta punta sul rispetto di decisioni già deliberate in ambito istituzionale, mentre Trani fa leva sul valore storico, sulla centralità dell’attuale archivio e sulla legge istitutiva della Sesta Provincia Pugliese. La scelta finale del Ministro potrebbe scrivere una nuova pagina nella competizione tra i due comuni, sottolineando ancora una volta la complessità di gestire il ruolo di cocapoluogo in una provincia giovane come la Bat.