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L'intervento

Emiliano sulla Legge Calderoli: la Puglia precursore nella difesa dell'unità nazionale

Orgoglio del presidente Emiliano per il ruolo chiave della Regione Puglia nel contrasto all'autonomia differenziata

Michele Emiliano

Michele Emiliano

BARI - La decisione della Regione Puglia di impugnare la Legge Calderoli davanti alla Corte Costituzionale si conferma una scelta strategica e lungimirante. La recente sentenza n. 192 del 2024 della Corte ha infatti dichiarato l’illegittimità di ampie parti del testo normativo, reinterpretandone altre in conformità alla Costituzione. Di fatto, la legge risulta ormai sostanzialmente inapplicabile nella sua forma attuale.

“L’inammissibilità del referendum non intacca minimamente il risultato ottenuto dalla Puglia e dalle altre regioni ricorrenti”, ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “La nostra strategia ha già prodotto un effetto demolitorio sulla Legge Calderoli. Siamo stati i primi a individuare il percorso giusto per depotenziare completamente l’autonomia differenziata.”

Secondo Emiliano, la sentenza della Corte Costituzionale ha ridefinito i confini del regionalismo differenziato sanciti dall’articolo 116, comma 3, della Costituzione. “Ora questo strumento non può più essere utilizzato per frammentare il Paese, violando il principio di solidarietà nazionale. Il testo residuo della legge è così incompleto da rendere necessario un nuovo intervento legislativo, restituendo centralità al Parlamento. Ogni futura iniziativa dovrà partire dai principi costituzionali, che grazie alla Corte sono stati finalmente chiariti.”

Il presidente ha espresso orgoglio per il ruolo della Puglia, che si è posta in prima linea nella tutela dell’unità del Paese, contribuendo in modo decisivo a garantire un equilibrio normativo nel rispetto della Costituzione.

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