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Il cordoglio

Tragedia sul lavoro a Bari, i vescovi pugliesi: "Il lavoro sia vita, non morte"

L’episcopato regionale esprime dolore per la morte di Petre Zaim nel cantiere del Policlinico. La Puglia tra le regioni con il più alto numero di vittime sul lavoro

Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari

Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari

BARI - I vescovi della Puglia, riuniti a Bari per la loro assemblea regionale, esprimono profonda vicinanza e cordoglio alla famiglia di Petre Zaim, l’operaio deceduto lunedì mattina a causa di un incidente sul lavoro all’interno di un cantiere del Policlinico di Bari.

Ancora una volta il luogo di lavoro, che dovrebbe rappresentare dignità, sicurezza e futuro, si trasforma in uno spazio di dolore e tragedia. Il nome di Petre Zaim si aggiunge a quello di troppe vittime che ogni anno perdono la vita mentre svolgono il proprio mestiere. Un dramma che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare nel suo ultimo discorso di fine anno, sottolineando l’urgenza di misure concrete per garantire la sicurezza dei lavoratori.

La Puglia, secondo i dati più recenti, ha registrato un bilancio allarmante: con 15 decessi sul lavoro, è la seconda regione italiana per numero di vittime dopo la Lombardia, dove si sono contati 28 morti. Numeri che impongono una riflessione e un impegno concreto affinché nessun lavoratore debba più perdere la vita mentre cerca di guadagnarsi da vivere.

I vescovi pugliesi ribadiscono la necessità di un cambiamento immediato, affinché la sicurezza sul lavoro diventi una priorità assoluta e il lavoro torni a essere un diritto tutelato e garantito. "Finché continueremo a contare vittime – affermano – significa che non si sta facendo abbastanza per fermare questa strage silenziosa".

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