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Taranto
10 Gennaio 2025 - 09:56
Acciaierie d'Italia, chi c'è e chi no: nuovo colpo di scena
(Aggiornamento all'11 gennaio)
Tre sarebbero le offerte per il Siderurgico di Taranto: quelle di Baku Steel, di Vulcan e di Bedrock Industries. Si tratta rispettivamente di un produttore di acciaio con base in Azerbaijan, di un gruppo di proprietà indiana con impianti in Oman e di un fondo di investimento americano specializzato in acquisizione e rilancio di industrie pesanti. Il termine per presentare le offerte vincolanti nell'ambito della complessa procedura di gara elaborata dal Ministero per le Imprese e Made in Italy è scaduto a mezzanotte; in giornata l'apertura delle buste arrivate ai commissari.
Giallo nella gara per l'acquisizione degli impianti siderurgici di Taranto.
Come scrive Il Giornale, "nella corsa per l'ex Ilva di Taranto rispunta Metinvest, società siderurgica ucraina che ha di recente puntato 2,5 miliardi sull'acciaio di Piombino. Secondo indiscrezioni, il gruppo guidato da Yuriy Ryzhenkov, alla vigilia della scadenza per la presentazione delle offerte, ha depositato una proposta vincolante ai commissari straordinari che gestiscono il processo. A questo punto gli ucraini dovrebbero vedersela con altri due, massimo tre player: Baku, Stelco e Jindal Steel International. Anche se non c'è certezza che tutti e tre si facciano avanti. È sicuro però che nessun gruppo italiano vuole andare a Taranto. Esce infatti ufficiosamente, ma definitivamente dai radar, Arvedi. Una fonte vicina alla società ha fatto sapere che il gruppo bresciano non vuole investire su Taranto".
Ma in serata, dopo ore convulse, l'interesse di Metinvest è stato smentito dall'agenzia Adnkronos.
A filtrare nei giorni scorsi è stato il nome di Bedrock Industries, fondo di investimento americano guidato da Alan Kestenbaum il quale ha seguito anche l'approdo dei canadesi di Stelco tra le braccia di Cleveland-Cliffs, acciaieri dell'Ohio - e proprio Stelco è tra i pretendenti dell'ex Ilva.
Ma su Taranto potrebbe alzarsi la bandiera della ex repubblica sovietica dell'Azerbaijan, tramite Baku Steel, o quella dell'India, con Vulcan Green Steel di Naveen Jindal, fratello minore di Sajjan Jindal, sconfitto dai Mittal nel primo bando per l'ex Ilva. Vulcan non ha legami aziendali con Jsw, che è attiva a Piombino proprio in partnership con Metinvest.
Proprio l'intrigo internazionale relativo alle acciaierie di Taranto è tra gli argomenti del primo numero del nuovo settimanale di Buonasera, in distribuzione da oggi, venerdì 10 gennaio. Avvolta in una crisi che si avvita su se stessa da oltre un decennio, la Grande Fabbrica che incombe alle porte della città resta comunque strategica, per diversi motivi.
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