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La storia

Famiglia avvelenata dal monossido di carbonio, salvata dalla Camera Iperbarica

Decisivo il trasporto di padre, madre e figlio di nove anni all'Ospedale Militare di Taranto

La Camera Iperbarica dell'Ospedale Militare di Taranto

La Camera Iperbarica dell'Ospedale Militare di Taranto

Lo si può definire un miracolo dell'Epifania. Ma il merito è dei medici che si sono dimostrati all'altezza di un compito difficile, e della tecnologia.

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, il Servizio di Medicina Iperbarica del Centro Ospedaliero Militare di Taranto è stato allertato dal Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile Valle d’Itria di Martina Franca per effettuare trattamenti di ossigenoterapia iperbarica in emergenza - i primi dall’inizio del nuovo anno - a favore di una famiglia della provincia Bat (Barletta Andria Trani) composta da padre, madre e figlio di 9 anni, giunta presso il nosocomio civile a seguito di un avvelenamento domestico da monossido di carbonio. Il team dell'ospedale militare, reperibile 24 ore per tutti i giorni dell’anno, composto da personale sanitario, subacqueo e tecnico della Marina Militare, è stato immediatamente avvisato consentendo - in tempi rapidissimi - il trasporto dei pazienti a Taranto per l’effettuazione di un primo trattamento in camera iperbarica.

La Camera Iperbarica

Al trattamento in impianto iperbarico ha fatto seguito, nel pomeriggio successivo, un secondo trattamento volto a scongiurare il presentarsi di sequele neurologiche, la cosiddetta “sindrome postintervallare” che può presentarsi anche a distanza di giorni o settimane dall’avvelenamento. La camera iperbarica dell’Ospedale Militare di Taranto assicura un servizio continuativo per emergenze/urgenze che si estende per le 24 ore per tutti i giorni dell’anno. 

Episodi come questo pongono il problema della prevenzione attiva da avvelenamento da monossido di carbonio, come evidenziato dal Capitano di Vascello Fiorenzo Fracasso, Medico Anestesista e Capo del Servizio Medicina Iperbarica del Centro Ospedaliero Militare di Taranto. «L’utilizzo di rilevatori ambientali di monossido di carbonio, del costo di poche decine di euro, che una normativa recente ha reso obbligatorio per le strutture recettive alberghiere dotate di sistemi di riscaldamento a combustione, dovrebbe essere promosso e diffuso anche per l’uso domestico, e questo è un parere condiviso dai medici iperbarici afferenti alle principali Società Scientifiche Nazionali di riferimento» ha dichiarato Fracasso.

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