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Il caso

Dup di Grottaglie, voto negativo del Pd: accuse di scarsa partecipazione del Consiglio comunale

Il Pd: «Pur confermando la corretta gestione dei conti, risulta carente sotto il profilo politico-amministrativo»

L'Aula del Consiglio comunale di Grottaglie

L'Aula del Consiglio comunale di Grottaglie

GROTTAGLIE - Il Documento Unico di Programmazione (DUP), approvato il 21 dicembre dal Consiglio Comunale di Grottaglie, ha ricevuto un parere negativo dal gruppo consiliare del Partito Democratico (PD). Il DUP, corredato dalla certificazione del Collegio dei Revisori dei Conti, è stato giudicato un documento che, pur confermando la corretta gestione dei conti grazie alla collaborazione dei responsabili dei Piani Esecutivi di Gestione (PEG), risulta carente sotto il profilo politico-amministrativo.

Il DUP, spiegano i consiglieri PD, non solo programma le attività dell’Ente per i prossimi anni, ma rappresenta anche un rendiconto politico che dovrebbe rispecchiare il programma elettorale del sindaco e le Linee Programmatiche di Mandato approvate nel 2022. Tuttavia, il PD ha evidenziato diverse criticità locali non affrontate adeguatamente dall’amministrazione, tra cui:

  • La gestione problematica dei Comparti C, che coinvolge centinaia di famiglie.
  • Le condizioni lavorative e sindacali dei dipendenti di Teorema, società che gestisce il servizio rifiuti.
  • Il grave ritardo nell’approvazione del Piano Sociale di Zona 2022/2024, rischiando il commissariamento da parte della Regione.

Il gruppo consiliare PD ha inoltre denunciato il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale nelle principali scelte amministrative, accusando la giunta di violare lo Statuto relegando il Consiglio a un ruolo di semplice ratifica delle delibere già adottate. Nonostante le proposte e interrogazioni avanzate, come il ripristino del Centro Aperto Polivalente per Anziani, tutte le iniziative del PD sono state respinte.

"Il nostro voto negativo sul DUP – spiega Francesco Donatelli, presidente del gruppo consiliare del PD – nasce dall’impossibilità di svolgere il ruolo di indirizzo e controllo assegnato al Consiglio, continuamente bypassato dall’amministrazione comunale."

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