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Il caso

Istruzione prescolastica, i sindacati contro il Comune

Chiesta la revoca della delibera che prevede l'esternalizzazione del servizio

Il Palazzo di Città di Taranto il 25 aprile 2020

Il Palazzo di Città di Taranto il 25 aprile 2020

Diventa un caso la delibera con la quale l'amministrazione comunale prevede l'esternalizzazione del servizio di istruzione prescolastica. Cgil, Cisl e Uil ne chiedono la revoca.

«La FP Cgil, Cisl FP e Uil FPL - si legge in una nota a firma di Cosimo Sardelli, Pietro Miceli (Fp Cgil), Massimo Ferri, Fabio Ligonzo (Cisl fp), Giovanni Maldarizzi, Patrizia Catucci (Uil fpl) - intendono formalmente evidenziare il comportamento antisindacale da parte dell'amministrazione comunale di Taranto, in relazione alla delibera N° 444 del Registro 12/12/2024 “Nota di aggiornamento al documento unico di programmazione (DUP) - periodo 2025 – 2027” con cui si prevede anche l’esternalizzazione del servizio di istruzione prescolastica».

«In particolare - scrivono le organizzazioni sindacali - si rileva che tale decisione è stata presa senza alcun preventivo confronto con le organizzazioni sindacali di categoria, contravvenendo agli obblighi previsti dall'art. 5, comma 3, lettera f) del vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che impone, nel caso di trasferimento o conferimento di attività ad altri soggetti, pubblici o privati, di effettuare un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali al fine di garantire la tutela dei diritti e delle condizioni lavorative del personale coinvolto. Inoltre, si evidenzia che tale mancanza di confronto pregiudica anche il rispetto delle disposizioni di cui all'art. 31 del D. Lgs. n. 165/2001, in quanto non è stato adottato alcun provvedimento in merito alla condizione di tutela del personale impiegato nei servizi e nelle attività oggetto di trasferimento o conferimento, né è stato previsto un adeguato piano di salvaguardia occupazionale e di tutela dei diritti lavorativi».

«Pertanto - si conclude - queste organizzazioni sindacali richiedono formalmente l'immediata revoca della delibera in oggetto e l'avvio di un confronto con il sindacato per discutere e risolvere le problematiche legate all'esternalizzazione, con particolare riferimento alla salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori. In attesa di un riscontro positivo e tempestivo, si riserva sin d'ora ogni azione utile a tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori, comprese azioni legali e forme di mobilitazione».

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