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Il caso
15 Dicembre 2024 - 07:06
L'Ordine degli Ingegneri della Bat
BAT - A quasi un anno dall’approvazione della Legge Regionale 36/2023, che disciplina gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica sostituendo il vecchio Piano Casa dichiarato incostituzionale, la maggior parte dei Comuni pugliesi non ha ancora recepito le nuove disposizioni. Questa lentezza amministrativa rischia di ostacolare la rigenerazione urbana e l’efficientamento energetico degli edifici esistenti.
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Barletta-Andria-Trani (OIBAT), attraverso la Commissione Edilizia e Urbanistica, ha costantemente offerto supporto tecnico fin dalla stesura della legge, collaborando con le istituzioni regionali e organizzando tavoli tecnici congiunti con architetti e geometri. Tuttavia, la risposta delle amministrazioni comunali è risultata frammentaria.
Ad oggi, solo il Comune di Canosa di Puglia ha deliberato rendendo operative le nuove norme. Il Comune di Barletta, dopo un incontro tecnico avvenuto a dicembre con i professionisti del settore, sembra vicino a completare l’iter. Bisceglie, invece, aveva predisposto una bozza di delibera già a maggio, ma non ci sono stati ulteriori sviluppi. Più grave la situazione a Trani e Andria, dove, dopo un iniziale coinvolgimento, si è registrata un’inspiegabile battuta d’arresto.
L’ingegnere Domenico Sgaramella, referente della Commissione Edilizia e Urbanistica dell’OIBAT, denuncia: “Da parte di molti comuni c’è un totale disinteresse. Professionisti, imprese e cittadini attendono da quasi un anno un adempimento necessario per avviare interventi fondamentali per la rigenerazione urbana e la sicurezza strutturale”.
Il presidente dell’OIBAT, Antonia Cascella, sottolinea l’urgenza di dare attuazione alla legge, evidenziandone l’importanza strategica: “La normativa è fondamentale per promuovere il recupero e il riuso degli edifici esistenti, ridurre il consumo di suolo, migliorare l’efficienza energetica e creare opportunità di lavoro e investimenti nel settore edilizio”.
Gli ingegneri, insieme agli architetti e ai geometri, fanno appello ai sindaci e agli assessori comunali affinché si esprimano con decisione, superando l’inerzia amministrativa e adottando le delibere necessarie. Conclude Sgaramella: “Non è più tollerabile questo immobilismo. La collettività ha bisogno di risposte chiare e concrete da parte della politica locale”.
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