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L'analisi

Clan pugliesi in espansione: Taranto e Bari tra droga e alleanze criminali

Presentata in Parlamento la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia

Agenti della Dia

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La Puglia resta uno snodo cruciale del crimine organizzato, con dinamiche che intrecciano radici locali e ambizioni extraregionali. La relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, presentata al Parlamento, fotografa un territorio dove i clan continuano a consolidare il controllo sul territorio, stringendo storiche alleanze con organizzazioni criminali italiane e straniere. Nessun cambiamento significativo, tuttavia, è stato registrato nel panorama generale del crimine organizzato pugliese nel secondo semestre del 2023.

Bari: beni sequestrati e influenza sui territori limitrofi
Il Barese si conferma un epicentro strategico. Tra le operazioni più rilevanti spicca il sequestro anticipato di beni per un valore complessivo di 18 milioni di euro, eseguito dalla DIA di Bari a carico di un imprenditore coinvolto in attività illecite. La zona esercita inoltre un'influenza significativa su province limitrofe, come Barletta-Andria-Trani, dove la relazione evidenzia l'interferenza di sodalizi baresi nei conflitti tra clan emergenti e storici.

Taranto: lo stupefacente regno della criminalità ionica
Nella provincia ionica, il traffico di stupefacenti continua a rappresentare il settore primario per i clan locali, che restano protagonisti indiscussi di un mercato criminale fiorente e violento. Taranto si conferma un territorio in cui gli interessi economici e i legami malavitosi convergono, rendendolo un crocevia cruciale per le dinamiche mafiose regionali.

Foggia: mafia frammentata ma unita nelle strategie
La mafia foggiana, invece, mantiene una struttura complessa e frammentata, composta da quattro realtà principali: la Società Foggiana, la mafia garganica, quella dell'Alto Tavoliere e la malavita cerignolana. Nonostante le differenze, queste organizzazioni collaborano attivamente, condividendo strategie, interessi e aree operative. Nel semestre in esame, la Prefettura di Foggia ha emesso 17 provvedimenti interdittivi antimafia.

Barletta-Andria-Trani: tra ambizioni locali e influenze esterne
La BAT si distingue per un contesto criminale eterogeneo, dove clan storici e nuove leve criminali convivono e si contendono il potere. Tuttavia, la relazione sottolinea l’influenza dei grandi sodalizi foggiani e baresi, che condizionano le dinamiche locali con pesanti interferenze.

Brindisi e Lecce: stabilità nei contesti mafiosi
A Brindisi e Lecce, il report non evidenzia cambiamenti significativi rispetto al semestre precedente. Nel Leccese sono stati emessi tre provvedimenti interdittivi antimafia e due di prevenzione collaborativa.

Uno scenario in evoluzione lenta ma costante
Se da un lato non emergono mutamenti radicali, dall’altro la crescente proiezione dei clan pugliesi oltre i confini regionali e i legami consolidati con organizzazioni criminali straniere segnalano una criminalità organizzata sempre più dinamica e pericolosa. La lotta delle istituzioni prosegue, ma il radicamento dei sodalizi resta una sfida cruciale per il futuro del territorio.

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