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Immobili popolari

«Serve una sanatoria attuata con criteri giusti e trasparenti»

L'intervento del consigliere comunale Giuseppe Fiusco

Una veduta di Taranto (foto Francesco Manfuso)

Una veduta di Taranto (foto Francesco Manfuso)

Il tema della sanatoria per le occupazioni senza titolo degli alloggi popolari, attualmente in discussione in Regione Puglia, è di grande rilevanza anche per Taranto, dove l’emergenza abitativa rappresenta una delle principali priorità sociali. La recente convocazione del tavolo tecnico regionale da parte del consigliere Stefano Lacatena, con delega all’Urbanistica e alle Politiche abitative, ha sottolineato l’impegno della Regione nel cercare soluzioni condivise. Tuttavia, il confronto è ancora in corso e non si è giunti a una sintesi definitiva, rendendo ancora più urgente avviare un dialogo strutturato a livello locale, per identificare risposte che rispecchino le peculiarità socioeconomiche del nostro territorio.

Taranto affronta profonde difficoltà legate all’emergenza abitativa, esacerbate dalla crisi economica che ha duramente colpito molte famiglie. La disoccupazione, la precarietà lavorativa e i bassi redditi rendono sempre più difficile per molti tarantini accedere a una soluzione abitativa dignitosa. Spesso, chi si trova in condizioni di necessità non è in grado di soddisfare i requisiti per l’assegnazione di un alloggio popolare tramite le graduatorie ufficiali. Questa situazione ha portato a un aumento delle occupazioni senza titolo, una condizione che, pur derivando da necessità reali, ha inevitabilmente generato tensioni sociali e alimentato un senso di ingiustizia tra chi aspetta regolarmente in graduatoria.

Giuseppe Fiusco, consigliere comunale

Partendo dagli spunti emersi dal tavolo regionale, ritengo che l’approccio alla sanatoria per le occupazioni senza titolo debba essere pensato in un’ottica inclusiva. Per questo motivo, è auspicabile che il Comune di Taranto metta in campo una proposta che contempli innanzitutto il sostegno alle famiglie che vivono in condizioni di grave disagio economico e sociale. La sanatoria deve rappresentare un’opportunità per chi davvero ne ha bisogno, ma deve essere gestita in modo da evitare che la regolarizzazione venga concessa indiscriminatamente.

Un aspetto fondamentale riguarda le famiglie che, pur non essendo riuscite ad accedere agli alloggi popolari tramite graduatoria, hanno sempre adempiuto regolarmente agli obblighi economici relativi all’abitazione che occupano. Queste persone, sebbene in una posizione di irregolarità, hanno dato prova di responsabilità e serietà, affrontando con dignità una condizione di incertezza abitativa. La loro regolarizzazione non sarebbe soltanto un atto di giustizia sociale, ma anche un riconoscimento del loro impegno costante, un segnale forte di equità per chi, purtroppo, si trova ai margini del sistema ufficiale ma ha sempre partecipato al mantenimento della propria abitazione con  senso civico.

Particolare attenzione va poi dedicata alle categorie più vulnerabili della nostra comunità: le famiglie con minori, gli anziani e le persone con disabilità. Queste famiglie spesso si trovano in una condizione di maggiore difficoltà nel riuscire a far fronte alle necessità quotidiane.

Naturalmente, la sanatoria non può essere concessa a chi ha commesso reati gravi. È fondamentale che la misura rimanga un atto di giustizia sociale, quindi deve escludere chi ha violato gravemente la legge, danneggiando il patrimonio pubblico o privato, o chi ha legami con attività criminali. La regolarizzazione non deve assolutamente essere interpretata come una tolleranza nei confronti di chi ha abusato delle risorse comuni.

Un altro aspetto importante riguarderebbe il recupero delle somme non pagate per gli alloggi occupati senza titolo. Per accedere alla sanatoria, chi non avesse versato il contributo previsto dovrebbe saldare le somme dovute per il quinquennio precedente. Questi fondi recuperati verrebbero destinati al miglioramento e alla manutenzione degli alloggi popolari, contribuendo così a garantire la sostenibilità del sistema e a prevenire il degrado del patrimonio pubblico. Inoltre, ogni famiglia che fosse regolarizzata dovrebbe contribuire, in base alle proprie possibilità, alla manutenzione degli alloggi, con un importo proporzionato al reddito e che non risultasse troppo gravoso per le famiglie più vulnerabili. In questo modo, si potrebbe mantenere gli immobili in buone condizioni e garantire la sostenibilità a lungo termine del patrimonio pubblico.

Questa proposta potrebbe rappresentare per Taranto una vera e propria opportunità per affrontare l’emergenza abitativa con equità e giustizia. L’obiettivo è garantire una casa a chi ne ha bisogno, tutelando al tempo stesso l’interesse della collettività e dei cittadini che rispettano le leggi e i diritti degli altri.

La sanatoria, se attuata con criteri giusti e trasparenti, non solo risolverebbe alcune situazioni di precarietà abitativa, ma restituirebbe dignità a chi oggi è di fatto invisibile.

Giuseppe Fiusco - consigliere comunale

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