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Mercati settimanali
27 Novembre 2024 - 17:30
Rione Tamburi, mercato settimanale (foto d'archivio)
La noncuranza politico-amministrativa, unita alla perseverante condotta omissiva dell’attuale amministrazione comunale di Taranto, continua a penalizzare circa un migliaio di operatrici ed operatori del commercio su area pubblica con le rispettive famiglie, tutte monoreddito.
Al contempo, essa nuoce ai cittadini consumatori vittime del degrado e non solo infrastrutturale, che contraddistingue le aree mercatali dei Tamburi, di Salinella, di Paolo VI, della Fadini e di Piazza Lucania.
Storicamente i mercati settimanali si confermano, altrove ma non a Taranto, opportunità gradita per l’offerta commerciale di prossimità a prezzi calmierati ed ovunque, nel Paese, si dimostrano attrattivi, persino capaci di fronteggiare la concorrenza sia della media che della grande distribuzione che mai, a ben guardare, sono finora riuscite stravolgerne la natura.
E’ un fatto che la Felsa Cisl e la Fivag Cisl territoriali, da tempo immemorabile, continuino a scontrarsi con la sicumera di assessori comunali al ramo, molti anzi troppi, i quali non sono mai stati in grado di rivendicare dignità politica alla loro delega che non è di serie B, né risulta ininfluente per l’economia della città.
Eppure verso Taranto c’è stato un tempo in cui dai comuni della provincia si registravano veri e propri esodi settimanali per “fare la spesa” negli stessi siti dove oggi, però, vige il deserto della noncuranza e dei servizi igienici, della legalità e di qualsivoglia presidio per la sicurezza e l’incolumità di chi li frequenta, del disordine e di un abusivismo imperante.
E poi, chi non ha memoria del furgone con a bordo tre ambulanti, che l’11 febbraio 2012 precipitò in una voragine, profonda 8 metri, larga 5 e lunga 12, apertasi sull’asfalto, a causa dell’abbondante pioggia, in via Deledda nell’area del mercato settimanale ai Tamburi?
Risulta, oggi, oltremodo paradossale che, a carico della ex Ilva in AS, siano stati successivamente eseguiti i lavori di messa in sicurezza e compiuti i relativi collaudi, la cui intera documentazione sarebbe stata recapitata al Comune, dove però si spergiura che non ce ne sia traccia.
Su questo aspetto del problema, i sindacati di categoria chiederanno un incontro al Prefetto, considerando inaccettabile il rimbalzo di responsabilità che finora non ha prodotto sbocchi né soluzioni, meno che mai hanno ottenuto riscontro alla richiesta di individuare un sito alternativo per l’attività mercatale.
In sostanza il mercato ai Tamburi, per come è disorganizzato, viene al momento valutato dagli operatori del commercio e dai cittadini non solo come un’offesa al comune sentire ma anche l’esempio emblematico del disprezzo della Pubblica amministrazione verso tale categoria di lavoratori.
Questi, per non dimenticare, vennero considerati, al pari di Infermieri e Medici, eroi quando in tempo di Covid-19 non fecero mai mancare il proprio servizio ma, anche, gli stessi che nonostante la pandemia e il lockdown non vennero mai beneficiati di ristori economici.
Felsa Cisl e Fivag Cisl, vigendo da tempo lo stato di agitazione della categoria, non demorderanno e proseguiranno anche con iniziative di mobilitazione, con l’incalzare l’amministrazione comunale, peraltro rimasta sorda finora anche alle indicazioni ricevute in sede di concertazione sul Piano strategico del commercio, che ha coinvolto anche altre Associazioni di settore.
Pietro Berrettini - segretario Felsa Cisl Taranto
Giovanni Castellano - coordinatore Fivag Cisl Taranto
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