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Taranto

«Infermiere aggredito, ora basta»

Il caso al Santissima Annunziata: si muove la politica

Posto di Polizia Ospedale SS. Annunziata

Ospedale SS. Annunziata

«Ieri sera è avvenuta un’altra aggressione ai danni di un infermiere in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto». Ad evidenziarlo è il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera, che spiega come «un paziente in attesa di una visita pretendeva di saltare la fila e avrebbe colpito un infermiere in pieno volto, dandogli uno schiaffo facendogli perdere i sensi. Un gesto deprecabile, da condannare senza se e senza ma». Un tema che purtroppo ritorna, quello delle aggresioni al personale sanitaria. «Proprio nei giorni scorsi - ha proseguito Scalera - durante la mia conferenza stampa sulle criticità della sanità di terra jonica ponevo l’accento sulle gravi carenze di personale sanitario presso il Pronto Soccorso del Santissima Annunziata - e non solo - che mettono a dura prova il personale medico e infermieristico e con la naturale conseguenza che i tempi di attesa diventano insopportabili creando ulteriori disagi ed episodi di intolleranza nei confronti del personale sanitario come quello accaduto ieri sera. Credo che la situazione in cui continuino a lavorare medici, infermieri e personale sanitario tutto stia sfuggendo di mano e urgono soluzioni immediate. A quell’infermiere - ha concluso Scalera - vanno i miei auguri di buona guarigione».

Per il capogruppo del Movimento Cinquestelle in Regione, Marco Galante, «l’ennesima aggressione ai danni di un operatore del Pronto Soccorso non può lasciare indifferenti. Questa volta è successo a Taranto, vittima  un infermiere in servizio al Santissima Annunziata. Voglio esprimere la mia solidarietà all’infermiere aggredito mentre faceva il proprio lavoro,  così come a tutti gli operatori che ogni giorno sono in prima linea. Ieri in Regione è stato affrontato il tema della sicurezza per chi lavora nell’emergenza - urgenza. Serve la riorganizzazione della sanità territoriale, per cui insieme alla consigliera Barone chiederemo di audire i dirigenti delle Asl per capire a che punto sono Case e Ospedali di Comunità e le COT. Così come fondamentale è la figura dell’infermiere di famiglia, prevista nel Dm 77 per lo sviluppo del nuovo modello dell’assistenza territoriale, che porterà a una riduzione degli accessi impropri nei pronto soccorso e delle ospedalizzazioni, come accaduto in altre regioni. Dopo la delibera approvata lo scorso luglio, gli Opi pugliesi hanno  trasmesso il modello per la formazione degli infermieri di famiglia e comunità e sono state distribuite alle Asl le risorse previste nello scorso bilancio di previsione. La formazione è propedeutica all’avvio dei progetti pilota. Un modello in cui crediamo fortemente come M5S perchè siamo convinti che potenziando la sanità sul territorio si possa migliorare la qualità delle cure, venendo così incontro sia alle esigenze del personale sanitario che dei pazienti».

La solidarietà della Asl Taranto

La Direzione Strategica della Asl Taranto intende esprimere la piena solidarietà all’infermiere aggredito la scorsa notte mentre era in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto.

“All’infermiere aggredito va la nostra solidarietà e vicinanza – ha dichiarato il direttore generale Vito Gregorio Colacicco – Siamo informati sulle sue condizioni, lo sentiremo telefonicamente e lo incontreremo presto, proprio per ribadire il nostro impegno a tutela della sicurezza e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici”.

Nonostante la recente approvazione delle norme che inaspriscono le pene in caso di aggressione al personale sanitario, purtroppo si ripetono in tutta Italia episodi simili: “Nessun atto di violenza sarà mai tollerato, non ci sono scusanti – ha continuato il direttore generale Vito Gregorio Colacicco – Come azienda, ci costituiremo parte civile nel processo, a dimostrazione del fatto che i nostri operatori sanitari meritano rispetto e non intemperanze o aggressioni”.

Proprio per affrontare questo problema, all’interno della Asl Taranto è stato istituito il Gruppo di lavoro per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari: composto da personale sanitario e professionisti specializzati e formati sul tema, ha l’obiettivo di individuare e mettere a punto le misure necessarie per garantire la prevenzione di atti di violenza, fisica e verbale, verso gli operatori sanitari. Alla luce delle linee di indirizzo recentemente approvate dalla Regione Puglia (con deliberazione della Giunta Regionale n. 1059 del 31 luglio 2024), Asl Taranto è impegnata nell’individuazione e nella realizzazione delle azioni e attività necessarie per minimizzare i rischi, creare un clima favorevole all’interno e all’esterno, limitando quei fattori che concorrono all’aumento del rischio di aggressioni, sensibilizzare la popolazione per garantire agli operatori di lavorare in serenità e sicurezza.

Le scuse 

Lo schiaffo è stato dato da un operatore sanitario della Sanitaservice: l’uomo si è scusato ma ha parlato di «disagio e rabbia» per «la reazione di fronte ad una persona che stava soffrendo» (il padre, colpito da infarto): «All’arrivo al Pronto Soccorso, mio padre in un momento di particolare dolore e agitazione, con pressione ormai altissima e difficoltà a respirare,  ha riportato in maniera concitata e a voce alta quanto stava vivendo,  e ha riferito un insopportabile bruciore al petto; l’infermiere ha risposto urlando e inveendo contro mio padre che solo un’ora dopo è stato operato a causa di un infarto, e che dovrà subire un’altra operazione a cuore aperto. Non ho saputo contenere il disagio e la rabbia per la reazione di fronte ad una persona che stava soffrendo e, sbagliando, ho dato uno schiaffo all’infermiere. Certamente mi scuso per quello che è accaduto, e per non aver saputo tenere a freno il mio grande disappunto, ma ci tengo a dare la reale versione dei fatti, dopo i quali peraltro ho chiesto scusa all’infermiere e dallo stesso ho ricevuto altrettanto. Scambio di scuse che è avvenuto davanti ai carabinieri. Dunque nessuna insofferenza per la fila  e nessuna prevaricazione da parte mia che lavoro nella sanità e rispetto il lavoro di tutti, ma ritengo si debba avere estrema delicatezza nel trattare  la sofferenza di chi si rivolge ai sanitari per necessità».

Le parole della Fials

La Fials Taranto condanna con fermezza l'accaduto e chiede, rivolgendosi nuovamente alla Asl Taranto e alla politica del territorio, che vengano prese le dovute contromisure rispetto all’accaduto.

"E' davvero inaccettabile - afferma il segretario generale della Fials Taranto, Emiliano Messina - che il personale sanitario continui ad essere aggredito, insultato e vessato per colpa di un sistema che ormai non funziona più.Quindi, faccio due appelli. Il primo lo rivolgo ai cittadini, affinché non sfoghino sul personale sanitario le responsabilità che sono invece da attribuire al sistema. Il secondo appello invece lo rivolgo alla Asl e ai politici, perché sia chiara una volta per tutte che la burocrazia non può incidere sui servizi sanitari e in particolare su quelli di emergenza/urgenza, come i Pronto Soccorsi e il 118. Inoltre - continua il numero uno della Fials - è necessario che venga fatta una seria analisi sullo stato della medicina territoriale, che è certamente uno degli strumenti più efficaci per contrastare il sovraffollamento nei Pronto Soccorsi, che vengano presi quotidianamente d'assalto da accessi inappropriati. La Fials Taranto - conclude il sindacalista - manifesta tutta la propria vicinanza al collega aggredito e a tutti i lavoratori e lavoratrici del Pronto Soccorso di Taranto, che tutti i giorni continuano a svolgere il proprio lavoro nonostante questo clima di ostilità".

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