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Bari
20 Novembre 2024 - 15:53
La Guardia di Finanza di Bari
BARI - I Finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno procedendo alla notifica degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalla Procura della Repubblica, nei confronti di 28 professionisti e 3 società esercenti l’attività degli studi odontoiatrici, nonché del rappresentante legale di una società informatica.
Le persone destinatarie del provvedimento sono indagate, in concorso tra loro, per l’ipotesi delittuosa di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, per le annualità dal 2015 al 2020, per un’imposta evasa complessiva di oltre 6 milioni di euro.
Le società coinvolte sono invece indagate per i profili di responsabilità amministrativa degli enti.
Le investigazioni traggono origine da una verifica fiscale avviata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari nei confronti di un’odontoiatra, con studio medico nella provincia barese, che consentiva di individuare l’ideatore e fornitore di un software gestionale idoneo a favorire forme di rendicontazione dei compensi “non ufficiali” e ad ostacolare l’attività di accertamento dell’Amministrazione Finanziaria.
Tenuto conto delle preliminari evidenze investigative questo Ufficio giudiziario ha, quindi, disposto perquisizioni locali e domiciliari - eseguite dal predetto Reparto - nei confronti di entrambi i soggetti, all’esito delle quali sono stati sottoposti a sequestro numerosi supporti informatici, documenti e telefoni cellulari, nonché rinvenute copie di backup del citato software utilizzato da numerosi altri odontoiatri.
In particolare, dai successivi approfondimenti investigativi è emerso che il sistema gestionale in parola avrebbe consentito di:
L’analisi di quanto sottoposto a sequestro ha consentito di rilevare, altresì, come il citato ingegnere avesse creato delle chat - per il cui uso invitava alla prudenza - rimandando ulteriori spiegazioni ad incontri di persona e facendo riferimento alla contabilità “black”.
Sulla base degli elementi investigativi acquisiti nella prima fase, sintomatici di un coinvolgimento più ampio e strutturato di professionisti del settore, questo Ufficio giudiziario ha disposto ulteriori perquisizioni locali e domiciliari che hanno consentito di meglio definire il “perimetro operativo” e i “soggetti coinvolti” nel meccanismo di frode ipotizzato.
Significative, al riguardo, alcune comunicazioni estrapolate dai dispositivi telefonici sequestrati nel corso delle indagini, nelle quali, ad esempio, si fa riferimento alla necessità di contabilizzare i pagamenti delle prestazioni sanitarie “in chiaro” o “in nero” a seconda che il cliente richieda o meno la fattura.
In alcuni casi, inoltre, è stata rinvenuta documentazione extracontabile nella quale, in corrispondenza dei nomi dei clienti, era indicata la sigla N.F. allo scopo di specificare se il pagamento avvenisse “senza fattura”.
A fattor comune, utilissimi elementi di riscontro sono stati acquisiti attraverso le informazioni acquisite da pazienti sentiti nel corso delle indagini, molti dei quali hanno dichiarato di aver versato, sistematicamente e nel tempo, cospicui importi in contanti per le prestazioni sanitarie ricevute, senza il rilascio della prescritta documentazione fiscale.
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