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Cultura

La “Lex Municipii Tarentini” torna in città dopo oltre un secolo

Fino al 28 febbraio 2025 sarà al MArTA

La tavola bronzea del I secolo a.C.

La tavola bronzea del I secolo a.C.

Giovedì della settimana scorsa Taranto ha registrato un punto importante a favore della crescita culturale della città. Grazie all’attivismo della nuova direttrice del nostro prestigioso Museo archeologico, la dott.ssa Stella Falzone, la Lex Municipii Tarentini dopo oltre un secolo, sia pur temporaneamente, torna a Taranto.

La tavola, che è di proprietà del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e che è esposta nel museo di quella città, dal 14 novembre fino al 28 febbraio 2025 sarà visibile dai visitatori nelle sale di esposizione del primo piano del Marta (Museo Archeologico di Taranto).

La tavola bronzea del I secolo a.C. testimonia la nascita del Municipio di Taranto e di fatto rappresenta lo Statuto del Municipio romano di Taranto. In concomitanza dell’esposizione della Lex e in collaborazione col Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari, il Marta tra il 15 novembre 2024 e il 21 febbraio 2025 ha programmato l’organizzazione di eventi culturali molto importanti su temi di natura urbanistica che spaziano dalla Taranto greco-romana fino a quella dei nostri giorni.

I frammenti bronzei della Lex furono rinvenuti da Luigi Viola il 18 ottobre del 1894 durante lavori di scavo di un pozzo nella contrada di Solito. Essi furono acquistati dal Museo Archeologico di Napoli e confluirono nella collezione di quel museo. Ma come è nata la Lex Municipii Tarentini? Dopo un lungo periodo di scarsa attenzione di Roma nei confronti di Taranto tra il I secolo a. C. e il II secolo d. C. da parte dell’autorità centrale romana si registrò una rinnovata attenzione per la nostra città. La ragione di questo interesse fu il fatto nuovo che la Colonia Neptunia, insediamento di veterani di guerra disposto da Roma per colonizzare la provincia, era diventata nel frattempo Neptunia Tarentum e questa aveva cominciato ad integrarsi con la città vera e propria.

Inizialmente le due comunità unificate rimasero tali sul piano sociale ma continuarono ad essere separate sul piano istituzionale fino a quando non venne creato il vero e proprio municipium. Nella nuova istituzione politico-amministrativa prevalse ovviamente l’impostazione romana sul piano politico organizzativo mentre su quello più specificatamente civile prevalsero la cultura e la storia della vecchia comunità originaria. Tutto ciò era favorito dal nuovo clima culturale creato da Augusto per il recupero e la restaurazione della storia e della cultura del passato. Infatti, di Taranto, della sua storia e della sua cultura cominciarono a parlare Orazio e Virgilio che avevano soggiornato nella nostra città. E, come è noto, i due poeti avevano notevoli ed importanti frequentazioni con la corte di Augusto. Nell’89 a.C., nell’ambito della Lex Iulia che concedeva il diritto di cittadinanza romana alle città che erano rimaste fedeli a Roma e ai soldati, anche stranieri, che avevano combattuto lealmente a fianco di Roma, Taranto acquisì il titolo di “Municipium civium romanorum”.

Da quella legge nasce la Lex Municipii Tarentini. I frammenti della Lex attualmente sono conservati nel Museo Nazionale di Napoli, mentre nel 1932, in epoca fascista, un calco in bronzo fu collocato su un masso nella piazzetta del Lungomare prospiciente l’allora cinema Paisiello. La Lex rappresentò un importante riconoscimento per i tarantini. “Il municipium tarantino, scrive Enzo Lippolis in “La discontinuità della romanizzazione” Scorpione Editrice 1997, viene dotato proprio in questo periodo di strutture rappresentative adeguate alla qualità della vita di un centro medio dell’Italia romana, attuando interventi che possono aver coinvolto probabilmente sia evergeti privati che la munificenza imperiale.” In questo recupero della memoria storica della città a cui rimanda il ritorno a Taranto della Lex occorre però anche ricordare per completezza di informazione storica che dell’importante reperto si sono occupati nel recente passato anche due benemeriti club services tarantini.

Grazie alla fortuita e fortunata coincidenza della Presidenza del Lions club che in quell’anno 2003 era assunta dal dott. Enrico Viola, discendente di Luigi Viola, scopritore della Lex, il Lions Club Taranto Host e il Rotary Club Magna Grecia, il 12 giugno 2003, nel corso di una manifestazione ufficiale al Palazzo della Cultura, fecero dono all’Amministrazione comunale di Taranto, allora presieduta dal sindaco Rossana Di Bello, e alla Soprintendenza archeologica della Puglia (Museo Archeologico di Taranto) di due copie della Lex.

I presidenti dei due Club Service il dott. Enrico Viola per il Lions club e l’ing. Nico D’Ippolito consegnarono nelle mani dell’allora Assessore comunale dott.ssa Maddalena Bianchi in rappresentanza dell’Amministrazione comunale e alla dott.ssa Antonietta Dell’Aglio in rappresentanza del Museo, le due copie della tabula. Gli archeologi prof. Arcangelo Alessio e il prof. Cosimo D’Angela nel corso della serata ne illustrarono il valore e i contenuti. Da quel momento la Lex potè essere apprezzata e visitata al Museo Archeologico di Taranto e nella Biblioteca Acclavio dove rimarrà esposta fino ai nostri giorni.

La tavola è collocata su una base in pietra leccese realizzata da specialisti su progetto del prof. Cosimo Becarrisi di Galatina che regge a mò di leggio oltre alla copia in bronzo in latino la traduzione del testo eseguita dal compianto prof. Adolfo Mele.

Il Sindaco di Bello nel documento di accettazione della donazione scrive “Tra i documenti più preziosi della Taranto del passato v’è la Lex Municipii Tarentini che questa sera in copia tramite il Lions Club e il Rotary Club Magna Grecia (che ringrazio) viene ufficialmente consegnata al Comune e alla Soprintendenza archeologica. Frammento di un ben più corposo testo latino, la Lex è documento storicamente inestimabile, che testimonia non solo la fase della “normalizzazione” in Municipio della Città di Taranto da parte di una Roma che, vincitrice anche in questo lembo della penisola, s’appresta a celebrare i suoi fasti, ma anche e soprattutto della maturità già raggiunta in quel tempo lontano della civiltà mediterranea”.

E il Soprintendente dott. Giuseppe Andreassi da parte sua nella lettera di accettazione del dono scrisse “E’ nota l’importanza documentaria a livello archeologico e storico della tavola bronzea, per la comprensione delle vicende che hanno favorito, attraverso la creazione del Municipio, la romanizzazione di una città come Taranto fortemente ancorata alla tradizione greca….Appare quindi evidente la rilevanza della donazione che consente di disporre della copia fedele del reperto da esporre, come già previsto, nel percorso di visita in corso di definizione negli spazi ristrutturati della sede storica del Museo Nazionale Archeologico di Taranto”.

Per intanto ai giorni nostri nella sede del Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari il 15 novembre si è già tenuto un primo convegno dal titolo “Il progetto della città in età romana tra fonti giuridiche ed evidenze archeologiche", seguiranno il 10 dicembre un secondo convegno sul tema “La salute al centro di ogni politica urbana: il concetto di "Urban Health", a cura di Calliope e il 21 febbraio 2025 un altro convegno dal titolo «Lo Statuto municipale di Taranto tra epigrafia e storia giuridica».

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