Il giorno di Abbate

Domani 15 novembre, alle 11, il consiglio comunale eleggerà il nuovo presidente dell’assemblea. Ormai non sembrano esserci più dubbi: sarà Luigi Abbate, ex feroce oppositore di Rinaldo Melucci ora entrato a pieno titolo in maggioranza.

L’elezione di Abbate va a chiudere il cerchio che si era aperto a febbraio, quando tra la sorpresa generale, Abbate rifiutò di apporre la sua firma dal notaio per determinare lo scioglimento del consiglio. La sua mancata sottoscrizione delle dimissioni salvò l’amministrazione comunale dal “tutti a casa”. Fu, quello, lo spartiacque che segnò il passaggio di Abbate tra le fila dei sostenitori di Melucci. Uno shock per i suoi elettori che in campagna elettorale lo avevano visto andare in giro per la città con la sagoma di cartone del sindaco per irridere il primo cittadino.

L'ostaggio

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Abbate ha sempre giustificato il suo clamoroso salto della quaglia affermando di non aver voluto rendersi complice di un piano ispirato da Michele Emiliano e dal Pd.

Oggi quel “salto” viene ripagato politicamente con la sua elezione alla presidenza del consiglio. Non dovrebbero esserci sorprese, grazie anche al voto palese. Una novità, questa, introdotta nella stessa modifica al regolamento che ha ridotto a diciassette i voti per sfiduciare il presidente e grazie alla quale è stato possibile revocare Piero Bitetti.

Piuttosto, all’interno della maggioranza potrebbero registrarsi nuovi malumori: un campanello d’allarme è suonato mercoledì 13 novembre: nella seduta del consiglio dedicata al nuovo piano urbanistico e al Comparto 32 era assente proprio il presidente della Commissione Assetto del Territorio, Giuseppe Fiusco. Un’assenza che non è passata inosservata. Novità in vista.

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