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La storia

La tragedia della “Notte di Taranto”

Il 12 novembre del 1940, gli aerosiluranti inglesi distrussero la flotta italiana

Una immagine dall'alto del bombardamento su Taranto

Una immagine dall'alto del bombardamento su Taranto

«Nelle prime ore della notte del 12, aerei nemici hanno attaccato la base navale di Taranto. La difesa contraerea della piazza e delle navi alla fonda ha reagito vigorosamente. Solo un’unità è stata in modo grave colpita. Nessuna Vittima».

Così riportò alquanto laconicamente, per ovvie ragioni di sicurezza militare, il bollettino di guerra del Comando Supremo nº 158 del 12 novembre 1940 su quella che sarebbe passata alla storia come “La Notte di Taranto”. Ciò che invece accadde fu terribile. In novanta minuti di fuoco gli aerosiluranti inglesi “Swordfish” della “Royal Navy” misero fuori combattimento metà della flotta navale della Regia Marina italiana, dislocata nel porto di Taranto, con un bilancio di 58 morti (32 sulla “Littorio”) e di 581 feriti. Ecco la cronaca degli avvenimenti. Alle ore 20.30 dell’11 novembre dalla portaerei “Illustrious”, a 130 miglia dalla nostra costa, decollò la prima ondata di aerei. Giunti sull’obiettivo attorno alle ore 23, gli “Swordfish” furono accolti da un poderoso fuoco di sbarramento. I bengala lanciati sulla sponda orientale del Mar Grande illuminarono i profili dei bersagli. Sei aerosiluranti scesero a quota di siluramento. Un primo velivolo, poi abbattuto, sganciò un siluro contro la “Conte di Cavour”, squarciandone la fiancata; altri due mirarono contro l’”Andrea Doria” senza però colpirla. Contemporaneamente quattro aerosiluranti danneggiarono i cacciatorpediniere “Libeccio” e “Pessagno”, bombardarono i depositi di carburante e distrussero due idrovolanti. Alle ore 23.15 due aerosiluranti centrarono contemporaneamente la “Littorio” mentre un altro sganciò inutilmente un siluro contro la “Vittorio Veneto”. Gli aerei della prima ondata si ritirarono ma subito dopo arrivarono quelli della seconda. Nonostante il fuoco di sbarramento, un siluro colpì a dritta la “Caio Duilio” mentre due aerosiluranti danneggiarono la “Littorio”. Un altro aereo mirò alla “Vittorio Veneto” che anche questa volta fu risparmiata, mentre un secondo venne abbattuto mentre era in procinto di attaccare la “Gorizia”. Un ultimo attacco danneggiò seriamente l’incrociatore “Trento”. Gli ultimi aerei si ritirarono alle ore 0.30 del 12 novembre: l’attacco contro Taranto era terminato. L’esito dell’incursione dimostrò soprattutto quanto fosse sbagliata la convinzione secondo cui, per i bassi fondali, gli aerosiluranti non avrebbero potuto colpire le navi all’interno delle basi. L’avvenimento segnò un punto di svolta nelle strategie della guerra sul mare, affidando all’aviazione e quindi alle portaerei un ruolo fondamentale nei futuri combattimenti.

I tragici eventi saranno ricordati a Taranto in vari momenti, fra cui la conferenza a cura dell’Anmi (Associazione marinai d’Italia) che si terrà lunedì 11 alle ore 18 al Castello Aragonese. La serata prevede i saluti istituzionali del Comando interregionale Marittimo Sud e del contramm. Pietro Vivenzio, presidente dell’Anmi. A seguire, la relazione di Michele Fiorentino, 1°lgt.r. studioso e scrittore che anche aspetti tecnici dell’attacco attraverso documenti, foto, slide, confrontate con le testimonianze dei piloti inglesi e di familiari di coloro che parteciparono o assistettero a quei drammatici momenti. Il relatore parlerà anche della massiccia operazione di soccorso condotta dalle maestranze arsenalizie che in poco tempo rimisero in linea le corazzate “Littorio” e “Duilio” mentre la “Cavour” fu trasferita nei cantieri navali di Trieste per le riparazioni. Inoltre saranno proiettati spezzoni del documentario girato per la Rai da Nanni Loy dal titolo ”Città in Guerra”, andato in onda nel 1972.

La conferenza sarà preceduta alle ore 10 nella cappella di San Leonardo dalla santa messa in suffragio delle vittime

Sempre lunedì 11, alle ore 10, il Comitato per la qualità della vita curerà alla discesa Vasto la deposizione di un omaggio floreale alla stele commemorativa, con la partecipazione delle autorità e degli alunni della scuola Galilei e ricorderà quegli eventi martedì 12 alle ore 9.45 in un seminario di studi nell’aula magna dell’istituto Pacinotti.

Infine sabato 9 alle ore 17.30 e domenica 10 alle ore 10.30 la guida turistica Alessandro Ricci, per conto di “Cultura@Sud” terrà una visita guidata sui luoghi che caratterizzarono quella che viene definita “La Pearl Harbor italiana”. Durante la visita ci sarà la lettura della testimonianza di un marinaio che, a bordo dell’incrociatore Fiume, assistette al bombardamento con la proiezione di un video relativo al racconto di una donna (allora una bambina) spettatrice dalla sua abitazione dei tragici eventi. Info: 333.5029991.

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