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L'intervento

Giù le mani dal Polo Liceale Artistico di Grottaglie

Dimensionamento scolastico: altre ipoteche sui nostri ragazzi, cioè sullo sviluppo formativo e culturale a Taranto

Il Polo Liceale Artistico di Grottaglie

Il Polo Liceale Artistico di Grottaglie

GROTTAGLIE - Breve premessa: una Legge dello Stato, in vigore dal 2000, si propone di razionalizzare la rete scolastica nazionale, al fine di produrre economie di scala, ridurre gli sprechi nei bilanci economici, migliorare la qualità complessiva dell’offerta formativa nei comprensori di riferimento; definisce una soglia minima di popolazione scolastica media degli ultimi anni, (600 alunni), al di sotto della quale gli Istituti scolastici perdono la loro autonomia amministrativa e la dotazione della figura dirigenziale e vengono accorpati ad altri garantendo così una popolazione scolastica non inferiore a 900 unità, secondo due possibili percorsi: orizzontale (più scuole dello stesso livello) o verticale (integrazione di livelli formativi diversi dal “nido” alle Superiori di secondo grado).

 

Ogni anno, pertanto sentiti gli Enti Locali di riferimento, le Province definiscono una proposta di dimensionamento scolastico, che viene inviati agli Uffici decentrati regionali del Ministero competente. In un settore delicato della complessiva offerta formativa della Provincia di Taranto, perché molto fluido, esposto alle conseguenze di velocissime e veramente innumerevoli innovazioni tecnologiche, ma, fors’anche per questo, vitale, quale quello della formazione artistica, anzi particolarmente necessario in una comunità –quella jonica che annaspa con grandi difficoltà verso altre strade di sviluppo in qualche modo svincolate dall’ipoteca dell’industria pesante, negli anni passati si era riusciti a razionalizzare la rete scolastica, in alcune sedi in fortissimo deficit di iscrizioni, istituendo un Polo Liceale Artistico comprendente le Istituzioni scolastiche di Taranto (l’ex Liceo Artistico “Lisippo”), Manduria, Martina Franca e Grottaglie, con sede principale a Grottaglie, che vantava il maggior numero di iscritti, e perché già sede storica dell’antichissimo Istituto Statale d’Arte “V. Calò”, fondato in piena epopea Risorgimentale, negli anni “70 dell’800, dal Regno d’Italia!

 

Quest’anno la Provincia di Taranto, nel contesto del piano complessivo di dimensionamento, in barba a quanto affermato con unanime deliberazione dal Consiglio di Istituto del Polo Liceale, e dalla G.M. della Città di Grottaglie, ha truccato le carte! Ha scorporato in tre parti il Polo Liceale di Grottaglie, che complessivamente contava oltre 960 iscritti, (pur avendo perso negli anni passati la sede di Martina Franca accorpata ad altri Istituti nella sua medesima città), facendo in modo che il numero singolo di iscritti facesse divenire insostenibile l’autonomia. Un gioco sporco che priva così non solo la città di Grottaglie, ma l’intera comunità jonica di una struttura complessa quale un Polo Liceale, frammentandolo in più parti accorpate ad altre Istituzioni scolastiche con percorsi formativi diversi, ma anche con esigenze organizzative e burocratiche assai diverse, per non parlare delle competenze docenti.

 

E’ a tutti evidente il gravissimo danno prodotto! Per innominabili spinte clientelari di alcuni Dirigenti Scolastici del Capoluogo, e per coprire le gravissime falle politiche e amministrative del Comune di Taranto, che pongono in primo piano la crisi dello storico, glorioso Liceo “Archita” di Taranto, da decenni senza una sede degna di questo nome. Giù le mani dalla città di Grottaglie! Citta’ di antica tradizione ceramica, riconosciuta come tale, fra circa 90 degli oltre 8000 Comuni italiani, da un’altra legge dello Stato! Togliere a Grottaglie, il Polo Liceale Artistico significa ributtare indietro nella sua storia la Citta’ di oltre 100 anni. Significa negarle quello che nell’800 persino la Monarchia Sabauda gli riconobbe; significa cancellare tutti gli sforzi fatti dalla Città sin dai primi anni ‘80 del secolo scorso, per restituire alla Storia dell’Arte mondiale competenze, saperi, cultura dei suoi antichi “caminari”, della sua secolare attenzione al bello nelle forme, nelle rappresentazioni grafiche, impresse sull’argilla. Significa declassare i suoi splendidi musei, su cui, al contrario lo Stato, sì! lo Stato insieme agli Enti Locali dovrebbero al contrario investire!

 

E’ grave quello che sta accadendo, fa’ il paio con le vicende che hanno cancellato la sua struttura ospedaliera. A parte la sua illegittimità, probabilmente anche formale, oltre che politica, questa proposta della Provincia di Taranto, priva tutta la Comunità Jonica del suo “Polo Liceale Artistico” una occasione scolastica, in un settore educativo-formativo, quale quello artistico così delicato. Solo un esempio: basti pensare all’ormai notevole numero di pellicole cinematografiche girate a Taranto in questi ultimi anni post covid, per non parlare della storica tradizione artistica della Città di Taranto. Anzi di cui forse bisognerebbe parlare, e scrivere, e raccontare per bandire l’accesso agli incarichi pubblici a cittadini convinti che a Taranto il ‘900 non ha prodotto cultura.

Piero Aresta

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