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02 Novembre 2024 - 16:01
La Baia del Gruccione - foto di Margherita Magnifico
BAT - In quella che è stata ribattezzata la "Baia del Gruccione", lungo la fascia costiera di Trani, situata tra la fine del lungomare Sen. Mongelli e l'inizio della cosiddetta "seconda spiaggia", la natura si svela in tutta la sua fragile bellezza.
Qui, tra le falesie e le rocce, si annidano specie protetta e rare, come il variopinto gruccione, simbolo di un equilibrio ecologico prezioso e delicato. Questi coloratissimi uccelli migratori trovano rifugio nelle falesie tranesi, dove ogni anno, da maggio ad agosto, scavano i loro nidi, un piccolo miracolo di adattamento e resistenza.
La descrizione del Gruccione
Ma questo paradiso naturale è minacciato. Il Comune di Trani ha avviato interventi di messa in sicurezza e sistemazione del litorale. Un progetto di riqualificazione che, sebbene motivato da intenti precauzionali, rischia di compromettere l'ecosistema che ospita specie di interesse comunitario. Le opere in corso coinvolgono un tratto di costa con una biodiversità straordinaria, abitato non solo dai gruccioni, ma anche da rondini, fratini, garzette, gambecchi comuni, martin pescatore, ballerine bianche, ecc. e da una varietà di piante rare, come calendula, caprifoglio e orchidea selvatica. Distruggere o alterare i nidi di queste creature sarebbe un crimine contro la natura, ma anche un'offesa alla bellezza stessa.
Margherita Magnifico, promotrice della Baia del Gruccione insieme a Enrico Covelli, ha lanciato un appello alle autorità per garantire una tutela rigorosa di questo sito. La sua voce si leva in difesa di una costa che, oltre a incantare, possiede un valore naturalistico e storico che deve essere preservato. Nel suo accorato documento, Magnifico chiede che le opere vengano sospese e interdetta la balneazione nei mesi critici di nidificazione, permettendo così ai gruccioni di tornare in sicurezza, anno dopo anno, a ripopolare le falesie con il loro canto e i loro colori vivaci.
La Baia del Gruccione - foto di Margherita Magnifico
È necessario, dunque, che la mano dell'uomo sia rispettosa e consapevole dell'inestimabile patrimonio naturale che abbraccia la Baia del Gruccione. Come in un dipinto vivente, ogni elemento, ogni fiore e ogni uccello, contribuisce a creare un quadro armonico che non può essere alterato senza conseguenze. Gli interventi sulla costa, se portati avanti senza la dovuta attenzione ecologica, rischiano di infrangere un equilibrio costruito nei secoli, un tesoro custodito dalla natura e che l'uomo ha il dovere di proteggere.
Inoltre, viene chiesto che la relazione faunistica per la valutazione dell'impatto ambientale sia redatta nel periodo di permanenza dei gruccioni, cioè tra maggio e agosto.
La Baia del Gruccione - foto di Margherita Magnifico
"Qualsiasi sopralluogo effettuato dopo il mese di agosto sarà inutile", si legge nel documento, "in quanto i gruccioni migrano verso i paesi caldi, nord Africa, per poi tornare a vivere la falesia lungo la costa dal mese di maggio ad agosto per riprodursi". Svolgere lo studio al di fuori di questa finestra temporale non solo sarebbe inefficace, ma rappresenterebbe anche uno spreco di denaro pubblico. La Baia del Gruccione è molto più di un semplice tratto di litorale: è un santuario di biodiversità e un simbolo di convivenza tra uomo e natura. Ascoltiamo l'appello della natura, difendiamo questo incantevole angolo di Puglia dalle minacce che incombono.
Leggi qui il documento integrale (1) a firma di Margherita Magnifico(2)
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