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Marina Militare
30 Ottobre 2024 - 17:00
L'ingresso dell'Arsenale della Marina Militare di Taranto (foto d'archivio)
«Un disastro annunciato». La Cisl Fp di Taranto-Brindisi denuncia «l’imminente grave crisi che sta per abbattersi sul personale civile del Ministero della Difesa nel territorio ionico».
«L’applicazione della legge 244 del 2012, che prevede l’eliminazione di 10.000 posti di lavoro entro fine anno - spiega Umberto Renna, coordinatore territoriale Cisl Fp - avrà un impatto devastante su strutture fondamentali come l’Arsenale di Taranto, le Basi navali, il Comando Interregionale Marittimo Sud e molti altri enti del territorio Ionico. Un taglio indiscriminato che mette a rischio l’operatività e la sicurezza nazionale - Questa drastica riduzione di personale, frutto di una legge ormai obsoleta e inadeguata, attuata senza aver coinvolto le organizzazioni sindacali e i responsabili degli enti territoriali interessati, porterà alla cancellazione di centinaia di posti di lavoro nel territorio, con ripercussioni negative sull’economia locale e sulla capacità operativa delle nostre Forze Armate. L’Italia fanalino di coda in Europa - A seguito di questa riduzione, l’Italia si troverà all’ultimo posto in Europa per rapporto tra personale civile e militare, una situazione inaccettabile tale da pregiudicare l’efficienza delle Forze Armate».
«Serve un intervento immediato delle istituzioni». La Cisl Fp di Taranto-Brindisi chiede con forza alle autorità politiche locali e nazionali un «intervento urgente per bloccare questa riduzione di personale. È necessario un confronto serio e costruttivo con le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni alternative che tutelino sia i lavoratori che l’interesse pubblico.La Cisl Fp non resterà inerme e chiede alle istituzioni di assumere le iniziative necessarie, in particolare: Il differimento immediato dell’applicazione della legge 244/12 (procedura già attuata ma solo per il personale militare).
Un tavolo di confronto urgente per individuare soluzioni alternative. Non permetteremo che il nostro territorio sia condannato dalle scelte politiche miopi e irresponsabili del passato».
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