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L'intervento
20 Ottobre 2024 - 07:20
Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia
BARI - Con un tasso di povertà relativa del 26,9%, la Puglia si conferma tristemente al vertice delle regioni italiane con il peggior indicatore di disagio economico. A sottolinearlo è Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia, che ha lanciato un forte monito sulla drammatica situazione sociale ed economica della regione.
"Oltre un pugliese su quattro vive in famiglie con un reddito disponibile che è solo il 60% di quello mediano nazionale", ha dichiarato Bucci, evidenziando come il divario rispetto alla media italiana sia di ben 12 punti percentuali.
Questo dato pone la Puglia al di sopra della media del Mezzogiorno e fotografa una regione in cui il lavoro povero e precario è una costante. "Il mercato del lavoro pugliese è dominato da settori a basso valore aggiunto, con scarsa specializzazione, e un’occupazione spesso stagionale e intermittente, dai servizi all’agricoltura", ha aggiunto la leader sindacale. A farne le spese sono soprattutto i giovani, colpiti dal precariato e da prospettive lavorative poco stabili.
La Bucci non ha risparmiato critiche anche alla recente narrazione del governo centrale, che ha definito la Puglia "una locomotiva del Paese". Secondo la segretaria della Cgil, questo tipo di retorica è "offensiva" di fronte alla cruda realtà dei numeri. "Se cresce il Pil ma aumenta anche la povertà, significa che c'è un problema strutturale nel sistema economico e produttivo," ha ribadito.
Bucci ha denunciato l’aumento della disuguaglianza, sottolineando che solo una piccola parte della popolazione beneficia della crescita economica, mentre i salari e le pensioni restano inadeguati a garantire una vita dignitosa. Per la leader sindacale, la soluzione non può passare attraverso misure temporanee come "mance una tantum o strumenti inefficaci come l’assegno di inclusione".
La segretaria della Cgil Puglia ha avanzato una serie di proposte per combattere la povertà nella regione e a livello nazionale, richiedendo un netto cambio di rotta rispetto alle politiche attuali. Tra le priorità: l’aumento dei salari e delle pensioni, una riforma fiscale che faccia pagare di più ai redditi alti e alle rendite speculative, e una lotta più efficace all’evasione fiscale.
Bucci ha anche sottolineato la necessità di politiche industriali che promuovano lo sviluppo del manifatturiero e la creazione di lavoro qualificato e ben retribuito. "Serve difendere l’industria esistente, come quella dell’automotive, che sta attraversando una fase complessa di crisi", ha affermato.
Gigia Bucci ha concluso annunciando che la mobilitazione della Cgil non si fermerà. "Siamo a Roma al fianco dei metalmeccanici che stanno scioperando per difendere i loro diritti, e continueremo a lottare per una politica economica più equa", ha dichiarato, ribadendo la necessità di politiche che favoriscano una redistribuzione della ricchezza e il rafforzamento delle tutele sociali.
In una regione dove la povertà è una realtà per una larga parte della popolazione, le parole di Bucci sono un appello a non ignorare i segnali di allarme e a intraprendere azioni concrete per invertire questa tendenza.
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