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Il caso

Niente sospensiva contro il Parco della Giustizia a Bari, ambientalisti pronti a un nuovo ricorso

Il Consiglio di Stato respinge l'istanza del comitato di cittadini

Il progetto di Parco della Giustizia a Bari

Il progetto di Parco della Giustizia a Bari

BARI - Il Consiglio di Stato, presieduto dal giudice Francesco Caringella, ha respinto l'istanza cautelare avanzata dal comitato 'Per un parco verde di quartiere alle ex Casermette: Capozzi e Milano' e da altre associazioni ambientaliste, che si oppongono alla costruzione del nuovo Parco della Giustizia a Bari. La richiesta mirava a ottenere la sospensione della sentenza emessa dal TAR Puglia, che aveva già rigettato il ricorso degli ambientalisti, considerato valido il progetto e legittimo il parere favorevole rilasciato dal Comune di Bari.

L'ordinanza del Consiglio di Stato ha sottolineato che, al momento, non è stata intrapresa alcuna attività concreta che possa causare danni materiali alla posizione del comitato ricorrente. Pertanto, l'istanza è stata respinta, poiché, secondo i giudici, non sussistono ancora danni "gravi e irreparabili", condizione necessaria per concedere la sospensiva richiesta.

Fabrizio Lofoco, rappresentante del comitato, ha commentato il rigetto della sospensiva sottolineando che non si tratta di una mancanza di argomenti contro la sentenza, ma di un aspetto meramente temporale. "Il rigetto non è dovuto alla debolezza delle nostre motivazioni, ma alla mancanza, per ora, di danni irreversibili. Siamo convinti che questo appalto sia illegittimo e che la variante urbanistica approvata non rispetti l'interesse pubblico", ha dichiarato Lofoco.

Il comitato contesta il fatto che il progetto preveda la costruzione di 550.000 metri cubi di edifici in un'area verde di quartiere, descritta come una delle più grandi operazioni edilizie mai realizzate nella città di Bari. "Non è accettabile che il destino di una zona così vasta e importante venga deciso da un singolo dirigente del demanio", ha aggiunto Lofoco, anticipando un nuovo ricorso contro la gara d'appalto.

Nonostante la battuta d'arresto, le associazioni ambientaliste non intendono fermarsi e continueranno la loro battaglia legale per cercare di bloccare la realizzazione del Parco della Giustizia, una delle opere pubbliche più controverse nella storia recente della città di Bari.

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