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Ambiente&Lavoro
16 Ottobre 2024 - 16:00
Il fiume Galeso (foto d'archivio)
La crisi della mitilicoltura tarantina ha riacceso i riflettori sulla questione delle bonifiche del Mar Piccolo. I due temi sono strettamente connessi e cruciali per il futuro della nostra città. La preservazione di un ecosistema che rappresenta un valore ambientale e culturale inestimabile per Taranto è condizione imprescindibile anche per garantire la sopravvivenza della mitilicoltura.
Per questo, nella fase attuale, è fondamentale intervenire con una visione d’insieme, capace di coinvolgere tutti gli attori istituzionali e locali per affrontare queste sfide in modo strutturato e coordinato.
Le recenti audizioni in IV Commissione regionale hanno reso evidente come l’impegno dell’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia e della Regione Puglia, assieme agli enti locali, stia cercando di colmare il vuoto istituzionale preoccupante lasciato dall’indifferenza e dall’immobilismo del Governo nazionale, in particolare dei ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, su una questione di importanza strategica, la cui soluzione potrebbe presentarsi come un modello per l’intero Paese.
Tuttavia, questa bonifica, che ormai resta irrisolta da troppi anni, necessita di risorse e interventi concreti e costanti da parte dei livelli istituzionali nazionali, fino ad oggi non arrivati. Il lavoro del Commissario straordinario Vera Corbelli, realizzato cinque anni fa, ha già tracciato linee guida importanti per la gestione delle aree coinvolte e per la riqualificazione dell’intero sistema.
Va riconosciuto all’attuale Commissario Uricchio lo sforzo di lavorare congiuntamente all’assessore Pentassuglia per trovare soluzioni meno onerose e più sostenibili per la bonifica del Mar Piccolo e per salvaguardare il comparto della mitilicoltura. Un esempio di collaborazione istituzionale e di responsabilità. Purtroppo mancano impegno immediato e sostegni adeguati da parte del Governo centrale, che a differenza di istituzioni regionali e locali non si mostra socialmente responsabile e consapevole dell’urgenza di intervenire.
In questa discussione sulla rigenerazione ambientale e produttiva, va, poi, introdotto a mio avviso un altro elemento. Credo che la riqualificazione e il risanamento del Mar Piccolo resterebbe incompleta se tralasciassimo un pezzo di territorio che costituisce tratto essenziale dell’intera area. Per questo occorre sostenere anche la bonifica e la naturalizzazione del fiume Galeso. La sua rinascita contribuirebbe certamente al rilancio sia della mitilicoltura sia dell’intero ecosistema locale.
Questo fiume, che sfocia nel Primo Seno del Mar Piccolo, rappresenta una risorsa naturale che merita di essere tutelata. Propongo allora che la Regione Puglia, assieme alle istituzioni locali, promuova e sottoscriva un contratto di fiume per il Galeso. È uno strumento capace di integrare tutela ambientale e sviluppo sostenibile, coinvolgendo tutte le parti interessate in un progetto, sì di lungo periodo, ma in grado di produrre effetti positivi anche in termini più brevi.
Lavorare anche su questo obiettivo significherebbe mettere in campo l’esempio concreto di una comunità che sa come ripartire, facendo leva sulle proprie risorse, sui propri attori locali, sulla propria forza. Il futuro sostenibile per Taranto, e per la mitilicoltura, è una prospettiva raggiungibile solo se istituzioni e cittadini si uniscono in un impegno comune. Non aspettiamo che siano gli altri a darci risposte, ma lavoriamo per trovare soluzioni che partano dal territorio.
Angelo Cannata coordinatore segreteria cittadina Pd Taranto
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