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Il caso
22 Agosto 2024 - 06:28
Botta e risposta sul “caso gatti”
«La Società Cooperativa Kratos, a seguito di formale procedura ad evidenza pubblica, ritualmente conclusasi con l’adozione del relativo provvedimento di aggiudicazione, è esecutrice dei servizi inerenti la gestione dei canili di proprietà comunale (impianto a stabulazione libera di Paolo VI-Canile Sanitario con annesso impianto a stabulazione e canile rifugio di Via Galeso 150) (...) Ci preme fare chiarezza sulla questione relativa alla stanza adibita al ricovero dei gatti. La Kratos è il concessionario della struttura che viene fornita dall’Ente. L’individuazione degli ambienti come anche il loro utilizzo e destinazione d’uso, viene vagliato da Enti preposti al controllo quali: Comune di Taranto, Direzione Urbanistica ed Edilità congiuntamente all’Asl di Taranto.
La Kratos, pur comunicando le criticità dei locali adibiti a ricovero gatti, risulta impossibilitata ad operare in quanto le opere necessarie risulterebbero rientranti nella manutenzione straordinaria – prestazione del tutto diversa e, dunque, estranea all’oggetto della commessa affidata dalla Kratos -, e pertanto solo eseguibili, a seguito di formale procedura ad evidenza pubblica attraverso la quale selezionare il miglior operatore economico qualificato, dall’appaltante Comune di Taranto. Ad oggi, le innumerevoli comunicazioni sia verbali che cartacee, inerenti le migliorie da apporre in essere all’ interno dei locali suddetti, risultano inevase, ponendo erroneamente la Società Cooperativa Kratos come responsabile di inadempienze in realtà attribuibili al solo Comune di Taranto. Gli stessi, verificata la corrispondenza dello stato di fatto rispetto ai progetti depositati, rilasciano il certificato di agibilità per l’utilizzo della struttura secondo la normativa vigente DPR 380/2001».
E’ uno dei passaggi della lunga nota con la quale la cooperativa Kratos fornisce la propria versione in merito alla questione del ricovero dei gatti in città, che sta facendo molto rumore.
«La presenza dei gatti all’interno del canile sanitario, risponde all’assenza di associazioni con ricoveri autorizzati dalla normativa e presa in carico dell’animale, con le quali poter fare convenzioni. Quando viene dimesso il gatto dalla clinica, e non può essere reimmesso sul territorio per svariati motivi, non si ha un luogo idoneo dove farlo sostare per proseguire la cura per mancanza di volontari e/o segnalante che se ne occupi. Delle associazioni rispondenti ai criteri autorizzativi inerenti alla SUAP di Taranto e alla loro disponibilità a prendersi cura degli animali pur sostenendo la Kratos le spese dei farmaci e di mantenimento a tutt’oggi solo l’associazione Yuki e Pupetta si è resa partecipe di questa encomiabile azione, per sopperire la necessita di stallo dei gatti.
Della percentuale dei gatti reimmessi nel territorio e che comunque ha transitato dal canile ci preoccupa il risultato di un ritorno con numeri crescenti e fenomeno dilagante perché non vengono opportunamente sterilizzati. Contribuendo così alla crescita esponenziale del randagismo felino e delle malattie infettive tra i gatti. La Cooperativa Kratos, che per il benessere animale si è sempre contraddistinta, ha mostrato il suo modus operandi, adeguando a proprie spese i locali adibiti a ricovero gatti con un climatizzatore già in essere. In merito, invece, alla disponibilità di effettuare il soccorso animale, tramite auto ambulanza veterinaria con medico a bordo non può non rappresentarsi l’evidente discordanza tra quanto richiesto e quello che è previsto nella norma vigente dall’applicazione della disciplina regionale del 2020 con l’accordo Stato-Regioni del 26.11.2003 recante, tra le altre cose, la definizione dei requisiti organizzativi per l’erogazione di prestazioni veterinarie.
Pertanto, si deve avere riguardo della circostanza che la struttura veterinaria della Croce Azzurra - l’unica struttura alla quale è stato possibile rivolgersi, considerata la portata del requisito di esecuzione – pertanto di un requisito richiesto non per partecipare alla gara ma per eseguire il successivo contratto -, riportato nella lex specialis (attraverso la quale si esigeva la disponibilità di un Ospedale H24 esclusivamente all’interno del territorio amministrativo di Taranto, senza possibilità di rivolgersi, come invece accaduto sino a prima dell’odierna procedura, anche a strutture poste al di fuori di tale spazio territoriale), non disponga di una autoambulanza veterinaria stabilmente inserita nella rispettiva organizzazione. Però risulta essere l’unico Ospedale H24 nel territorio amministrativo di Taranto e di conseguenza, pur avendo la Kratos già espresso ampia riserva sul punto, l’unica alla quale si è dovuta necessariamente rivolgere. Ma così si è impedito, e si impedisce, di poter usufruire della struttura precedentemente convenzionata con la scrivente, la Struttura Sanitaria Veterinaria San Raphael di Castellaneta H24, struttura in grado di garantire l’autoambulanza veterinaria organicamente collegata alla stessa struttura.
Queste criticità, ostacolano la disponibilità dei medici veterinari ad effettuare la fattispecie di visita preliminare al ricovero dell’animale. Parlare di centinaia di gatti deceduti o ancor peggio scomparsi nel nulla …sembra di parlare con i mulini a vento di Don Chisciotte della Mancia….vorremmo poter confrontarci con schede e documentazione per ritornare a parlare di realtà». Fin qui la Kratos. Ad intervenire nei giorni scorsi era stato il consigliere comunale del Partito Democratico, Luca Contrario: «Davvero grave ed inquietante il quadro che emerge grazie alle coraggiose denunce di cittadini ed associazioni animaliste, rilanciate dalla Gazzetta del Mezzogiorno, sul servizio di soccorso, trasporto e ricovero dei gatti che il Comune di Taranto ha affidato a luglio scorso alla cooperativa Kratos.
Un servizio utile e fondamentale che abbiamo fortemente voluto quando eravamo in maggioranza, ma sul quale, evidentemente, non sono state effettuate le adeguate attività di monitoraggio e controllo sul servizio da parte di chi avrebbe dovuto vigilare (anche in virtù del fatto che numerose denunce sono pervenute addirittura molti mesi fa)». Per Contrario, capogruppo del Pd in consiglio, «è necessario ora indagare responsabilità e negligenze, valutare la sospensione del servizio alla Kratos, riorganizzare con urgenza il servizio mettendo al centro la salute ed il benessere degli animali e, magari, riattivare la collaborazione ed il confronto costante con volontari ed associazioni».
Dalla maggioraza, ha fatto sentire la propria voce il consigliere Paolo Castronovi, che è anche presidente della Commissione Ambiente: «Da sempre la nostra amministrazione è stata sensibile alle esigenze dei nostri amici animali e di quanti, associazioni o liberi cittadini, sono quotidianamente impegnati a curarne i bisogni. Me ne sono occupato personalmente da Assessore all’ambiente ed anche nei successivi avvicendamenti con la collega Laura di Santo. Leggiamo in queste ore di preoccupanti denunce di episodi disdicevoli e raccapriccianti che coinvolgerebbero la gestione del soccorso degli animali feriti affidata ad una cooperativa che fornisce il servizio al Comune.
Ringrazio l’assessore Stefania Fornaro per aver messo in atto tutte le azioni che servono a fare luce su quanto accaduto compreso un confronto che avverrà nelle prossime ore con le associazioni animaliste operanti sul territorio. Come presidente della commissione ambiente chiederò nella prima commissione utile di convocare direzione ed associazioni per concordare le azioni utili a ripristinare il servizio e una volta accertati i fatti, punire con le azioni proprie dell’amministrazione chi ha eventualmente commesso degli illeciti. Non si strumentalizzi questa vicenda. Non arretreremo di un millimetro su questi argomenti».
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