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La polemica
10 Agosto 2024 - 09:04
Il progetto del centro nautico
Si accende la polemica dopo le dichiarazioni del commissario straordinario Massimo Ferrarese che aveva segnalato come nel progetto del Centro Nautico ereditato dal precedente comitato organizzatore non fosse previsto il campo di regata.
«È necessario chiarire - replica Cosimo Borraccino, consigliere del presidente della Regione, MIchele Emiliano - che la scelta di limitare gli interventi previsti a quelli situati a terra sulla banchina torpediniere è una scelta oculata e frutto di conoscenza, competenza ed esperienza. Infatti lo specchio acqueo del marPiccolo è in area SIN, ovvero caratterizzato da forti problematiche di inquinamento e oggetto di importanti interventi di bonifica già finanziati ma non ancora attuati dal Commissario di Governo per le bonifiche. Pertanto ogni intervento a mare sarebbe oggetto di osservazioni, prescrizioni e probabili bocciature in assenza delle propedeutiche necessarie bonifiche».
«Per tali motivi quindi - prosegue Borraccino - sono stati previsti SEPARATAMENTE gli interventi a mare che comunque dovranno essere progettati con strutture mobili e temporanee e sottoposte comunque a richieste di pareri obbligatori ad ARPA, agli uffici preposti della Regione Puglia per le autorizzazioni ambientali nonché agli omologhi uffici statali che si occupano di mare, di costa e di ambiente».
«Il Commissario Ferrarese, che continua a mostrare scarsa competenza sull’esecuzione di opere pubbliche e non dispone di una struttura tecnica adeguata - conclude Borraccino - a nostro parere potrebbe e dovrebbe chiedere spiegazioni e informazioni alle strutture regionali e a coloro che hanno finora operato a Taranto per la progettazione degli impianti per i Giochi del Mediterraneo. Tanto per i dovuti necessari chiarimenti da parte di chi, dal 2019, segue, col Presidente della Regione, Michele Emiliano e col Direttore di ASSET, l’Ing. Elio Sannicandro, le pratiche dei Giochi del Mediterraneo».
Pronta la replica dei consiglieri comunali Francesco Cosa, Cosimo Festinante, Walter Musillo (Svolta Liberale): «Non sappiamo in forza di quale esperienza, se tecnico - specialistica o quella di costruttore, si affanni oggi il consigliere Borraccino a dare lezioni sul Centro Nautico ex Stazione Torpediniere, ma è bene fare chiarezza: Il progetto redatto da ASSET risulta deficitario dei contenuti essenziali che connotano un impianto sportivo nel quale effettuare regate e canottaggio. Ricordiamo a tutti che le attività dei Giochi del Mediterraneo sono partite 5 anni fa, tempo assolutamente congruo e che avrebbe consentito ad ASSET di redigere una progetto preventivamente condiviso con gli enti preposti alla tutela dell’ambiente. Va chiarito al consulente di Emiliano, Borraccino, che la Struttura Commissariale è dotata al suo interno di tecnici qualificati, non soltanto per l’esperienza ultra decennale acquisita nell’ambito della Pubblica Amministrazione, ma anche nell’ambito della progettazione ed esecuzione di impianti sportivi ed opere pubbliche di rilevante importanza».
Secondo i consiglieri di Svolta Liberale, «quel campo di regata, realizzato in quel modo, così come concepito da Asset, non sarebbe mai stato omologato in pratica si sarebbero spesi dei soldi, senza fare un campo di regata fisso che sarebbe stato mai omologato dal Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo».
«Ed è proprio la struttura commissariale - concludono i consiglieri - che con i suoi tecnici di decennale esperienza, e supportata da esperti olimpici delle discipline di settore che, proprio per quelle carenze, sta ora cercando soluzioni alternative al progetto incompleto attraverso la realizzazione, non soltanto di opere a terra destinate a servizi e ad attrezzature, ma anche per la realizzazione di strutture fisse a mare, senza le quali non si potrebbe realizzare il campo di regata dell’estensione di due chilometri. Proprio per questo si ribadisce che il progetto sarebbe dovuto essere predisposto sin dal 2020 e non all’ultimo momento, proprio al fine di ottenere i relativi pareri da ARPA, dagli uffici regionali e per le autorizzazioni ambientali. Oggi al Commissario Ferrarese, dopo aver realizzato tutti i progetti che il vecchio comitato non aveva mai iniziato, toccherà completare anche l’unico progetto che si diceva fosse stato redatto in quattro anni».
«Il Commissario per i Giochi continua a denigrare il vecchio comitato mentre dovrebbe ringraziare quanto fatto precedentemente poiché lui esiste e pontifica sui Giochi grazie a tutto ciò che era stato già progettato e programmato dal vecchio Comitato e dalla Regione Puglia a cominciare dalla stessa candidatura ai Giochi del Mediterraneo di cui Ferrarese non conosceva neanche l’esistenza».
Così Elena D'Arcangelo, responsabile per le politiche giovanili e sportive di Con, replica a Ferrarese.
«Incredibilmente - dichiara D'Arcangelo - il commissario non ha mai voluto incontrare i rappresentanti del vecchio Comitato, né quelli della Regione Puglia, che avevano predisposto il Masterplan dei Giochi e tutte le attività organizzative per i Giochi; ma l’aspetto più emblematico è che proprio Ferrarese, nominato da Fitto, non ha neanche letto nulla delle tonnellate di documentazione e di progetti che sono stati inviati ripetutamente a lui e ai rappresentanti del Governo. Quindi non conosce il Masterplan dove sono indicate specificamente le attrezzature sportive e le tecnologie nonché tutti gli allestimenti necessari per lo svolgimento della competizione sportiva internazionale. Non ha letto neanche l’atto di intesa con cui la Regione Puglia ha confermato il primo elenco di interventi laddove, tra le osservazioni che aveva formulato per il successivo elenco di interventi necessari allo svolgimento dei Giochi, ha evidenziato che risulta indispensabile prevedere gli stanziamenti necessari per le attrezzature sportive e le tecnologie specialistiche per ciascuna disciplina sportiva così come è indicato nel Masterplan predisposto dal Comitato Taranto 2026 (quello originario). Tali attrezzature devono essere concordate con le Federazioni sportive internazionali mentre tecnologie ed allestimenti dei campi gara devono garantire uniformità e integrazione informatica. Per questo attrezzature sportive e tecnologie devono essere gestite ed acquistate unitariamente dal Comitato organizzatore mediante procedure operate da esperti del settore e non da dilettanti allo sbaraglio».
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