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Il caso
08 Agosto 2024 - 05:16
Piazza Moro a Bari
BARI - Sulla base della richiesta avanzata dal Comitato dell’Ordine e della Sicurezza con riferimento alla necessità di adottare un provvedimento che vieti la vendita di bevande in contenitori di vetro nelle aree di piazza Moro, piazza Umberto e zone limitrofe, e al termine dell'attività istruttoria condotta dalla Polizia locale in collaborazione con i diversi uffici dell'amministrazione comunale, che ha evidenziato una serie di criticità circa le condizioni di degrado fisico e sociale in cui versa l'area, il sindaco di Bari Vito Leccese ha firmato un'ordinanza a tutela della sicurezza urbana.
Dagli esiti dell'istruttoria emerge infatti come nelle aree individuate sia diffuso in modo incontrollato il consumo di alcol, circostanza pericolosa tanto per le persone affette da alcolismo quanto per la percezione di sicurezza di quanti percorrano la piazza e le aree limitrofe, e di droghe pesanti, come confermano recenti episodi di cronaca.
In questa situazione la possibilità di acquistare bevande acoliche in contenitori di vetro rappresenta un fattore di rischio, considerato che soggetti in condizione di alterazione da sostanze possono utilizzare il vetro come arma di fortuna e rendersi protagonisti di minacce o atti violenti nei confronti dei frequentatori degli stessi luoghi. Contestualmente l’amministrazione ha ravvisato la necessità di rafforzare i servizi di supporto alle persone in condizioni di fragilità che spesso trascorrono gran parte del tempo in queste aree, disponendo la presenza degli operatori dell’Unità di strada comunali con un servizio aggiuntivo di sostegno psico-sociale per quanti dovessero averne bisogno.
“Questo provvedimento si inserisce in una serie di attività che l’amministrazione ha avviato per dare un chiaro segnale di attenzione alle tante sollecitazioni pervenute sia dai residenti sia dagli operatori di Polizia che nelle nostre piazze svolgono quotidianamente il loro lavoro - commenta Vito Leccese - Come ho sempre detto, per affrontare situazioni complesse come quelle che vivono tutte le città italiane a ridosso di luoghi sensibili quali le stazioni ferroviarie, c’è bisogno di un lavoro di squadra con il coinvolgimento di tutte le istituzini che hanno competenze in materia di sicurezza. Per quanto mi riguarda l’amministrazione è pronta a dare il suo contributo e da qualche settimana, con la task force piazza anti degrado in cui siedono i responsabili dei diversi settori comunali e delle aziende municipali, abbiamo cominciato a definire le azioni che possono andare nella direzione di un maggior presidio fisico e sociale delle aree attenzionate dal provvedimento. Sarà fondamentale garantire allo stesso tempo la presenza degli operatori del welfare che potranno offrire sostegno e servizi a quanti ne avranno bisogno. Ma allo stesso tempo crediamo che sia giusto provare a contrastare gli episodi di violenza e degrado che si verificano frequentemente in quelle zone anche a causa di un consumo crescente di droga e alcol”.
Nel dettaglio il provvedimento, in vigore da oggi fino al 30 settembre 2024, dispone i seguenti divieti:
L’inosservanza delle previsioni di cui alla lettera a), fatta salva l’applicazione di ulteriori sanzioni in caso di concorso di violazioni, è punita con la sanzione prevista dall’art. 650 del Codice penale. A carico dei trasgressori esercenti l’attività commerciale, l’autorità amministrativa potrà applicare la sanzione della sospensione dell’attività da 3 a 15 giorni consecutivi, secondo i criteri di cui all’art.11 della Legge n.689/81.
L’inosservanza dei precetti di cui ai punti da b) a d) è punita, a meno di rilevanze penali o concorrenti violazioni di natura amministrativa, previste da altre Leggi e Regolamenti, con la sanzione amministrativa pecuniaria determinata tra 25 e 500 euro.
L’ordinanza inoltre, vieta a chiunque, fatto salvo quanto previsto dalla vigente normativa a tutela delle aree interne delle infrastrutture, fisse e mobili, ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, e delle relative pertinenze, di porre in essere condotte che impediscono l'accessibilità e la fruizione delle infrastrutture ferroviarie, di trasporto pubblico e delle relative pertinenze insistenti e ricomprese nell’area di cui al punto a), prevedendo a carico dei trasgressori la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 100 a 300 euro. Contestualmente all'accertamento della condotta illecita, al trasgressore viene ordinato l'allontanamento dal luogo in cui è stato commesso il fatto.
Quale misura complementare al dispositivo, l'ordinanza formula contestualmente una direttiva ai diversi uffici dell'amministrazione comunale con l'obiettivo di:
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