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22 Luglio 2024 - 06:56
Il drone intercettato nel carcere di Trani
BAT - "Tra non molto, mafia, 'ndrangheta e camorra stipuleranno con Amazon la convenzione per il servizio di recapito con droni del materiale proibito all’interno delle carceri italiane".
Con queste parole provocatorie, Federico Pilagatti, segretario nazionale del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) lancia un forte grido d’allarme riguardo l'uso crescente della tecnologia da parte della criminalità organizzata per introdurre oggetti illeciti all'interno degli istituti penitenziari.
Il comunicato del SAPPE denuncia l'ennesimo episodio avvenuto sabato sera a Trani, quando un poliziotto penitenziario, allertato da un rumore sospetto proveniente dal cielo, ha intercettato un drone carico di telefonini e sostanze stupefacenti. Grazie alla prontezza e alla professionalità del personale, l’apparecchio è stato recuperato prima che potesse raggiungere il suo destinatario all'interno delle mura carcerarie.
Secondo il sindacato, la criminalità organizzata ha ormai raggiunto livelli di sofisticazione tecnologica impensabili, investendo ingenti somme di denaro per bypassare i controlli. Mentre i detenuti continuano a gestire attività illegali e persino a commissionare omicidi dalle proprie celle, lo Stato sembra restare immobile, incapace di dotare i poliziotti penitenziari degli strumenti necessari per contrastare efficacemente questo fenomeno.
Il contenuto del drone intercettato nel carcere di Trani
Il SAPPE sottolinea la necessità urgente di adottare tecnologie come i jammer, dispositivi in grado di bloccare le comunicazioni dei telefonini e l'uso dei droni all’interno delle carceri. Questi strumenti, che non richiedono ingenti investimenti, potrebbero drasticamente ridurre il traffico illecito, trasformando le carceri da piazze di spaccio e centri di comunicazione clandestina a luoghi sicuri e controllati.
Il sindacato non risparmia critiche alla politica e all’amministrazione penitenziaria, accusandole di essere compiacenti e inefficaci. Le riduzioni deliberate del personale e l’inefficienza dei sistemi di sicurezza hanno reso le carceri italiane sempre più vulnerabili alle infiltrazioni esterne. Le sezioni detentive, come quella di Trani, soffrono di una cronica carenza di personale, permettendo ai detenuti più violenti di agire indisturbati.
Nonostante le difficoltà, il SAPPE esprime gratitudine verso quei poliziotti che, con dedizione e professionalità, riescono a fronteggiare una sfida tecnologica e organizzativa senza precedenti. "Grazie a questi lavoratori che in silenzio, ma con grande sagacia e professionalità, riescono a fare le nozze con i fichi secchi", conclude il comunicato, richiamando l'attenzione sull'urgenza di un intervento statale deciso e tempestivo.
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