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La Storia
20 Luglio 2024 - 11:00
Il 20 luglio 1969 gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin toccarono il suolo lunare
Sono passati 55 anni dallo sbarco dell’uomo sulla luna ma i ricordi di quella passeggiata cosmica sono ancora indelebili.
Molti ancora hanno memoria dell’emozione nella voce di Tito Stagno nel commentare le fasi dell’allunaggio anche chi non ha vissuto di persona quei commenti considera quell’evento parte integrante della propria storia di essere umano. L’immagine della prima impronta lasciata dall’astronauta Neil Armstrong e della bandiera americana sorprendentemente dritta e ferma in assenza di gravità, costituiscono nei ricordi comuni momenti della realizzazione di un sogno di avventura e conoscenza, una sfida che ha spostato un po’ più in là i limiti umani. Dopo Armstrong, Collins e Aldrin della missione Apollo 11 altri dieci uomini avrebbero inseguito il sogno e realizzato il desiderio di calpestare il suolo lunare; Eugene Cernan, componente dell’equipaggio dell’Apollo 17, fu l’ultimo uomo a toccare la Luna, il 14 dicembre del 1972. Gli astronauti hanno misurato il magnetismo della luna, l’intensità dei terremoti lunari ed hanno riportato sulla Terra circa un terzo di tonnellata di campioni di rocce, permettendo di studiare in maniera approfondita il satellite così vicino al nostro pianeta eppure tanto diverso.
La Luna, infatti, si trova a 384.000 km di distanza dalla Terra e la mancanza di aria e di acqua, unite alle notevoli variazioni di temperatura, la rendono priva di vita con una massa 81 volte minore di quella del terrestre. Poiché l’azione della gravità lunare è molto debole, quando gli astronauti si trovavano sulla Luna il loro peso era equivalente ad un sesto di quello effettivo, cioè quello misurato sulla Terra. Il suolo lunare chiamato “regolite” dall’inglese “regular lithology”, è profondamente segnato da cicatrici del bombardamento cosmico terminato circa 3,8 miliardi di anni fa; il regolite è il risultato di una serie di fasi che si sono succedute nella vita geologica del nostro satellite e la sua ricchezza di particelle vetrose è data dalla fusione e dal rapido raffreddamento subìto dalle rocce dopo gli impatti meteorici.
Nell’emisfero lunare visibile dalla Terra sono stati individuati 300.000 crateri con un diametro superiore al chilometro, segno degli intensi e frequenti impatti con corpi minori del sistema solare, come comete, asteroidi e meteoriti. La mancanza di un’atmosfera rilevante in grado di proteggere la Luna dalle avversità dello spazio cosmico, fa sì che l’energia cinetica posseduta dal meteorite venga totalmente sprigionata durante lo scontro con il suolo, così da provocare questi risultati. I mari lunari sono, infatti, gigantesche voragini causate in seguito a questi fenomeni che sono stati riempiti dalla lava fusa sgorgata dall’interno della Luna e poi solidificatasi.
Mare delle nubi, Mare degli umori, Mare della tranquillità, Oceano delle tempeste, luoghi dove i sogni e la fantasia continuano a navigare
I numeri della Luna
Diametro all’equatore 3476 km
Distanza media dalla Terra 384500 km
Temperatura di superficie da -155 ° a 105°
Periodo di rotazione 27,3 giorni terrestri
Periodo orbitale 27,3 giorni terrestri
Gravità (Terra = 1) 0,16 Massa (Terra = 1) 0,012
Intervallo tra una luna nuova e la successiva 29,5 giorni terrestri
La Luna impiega 27,3 giorni per orbitare intorno alla Terra e, in questo arco di tempo, il Sole illumina diverse sezioni della sua faccia, rendendole visibili nel cielo notturno.
La Luna ruota attorno alla terra in senso antiorario, muovendosi sullo sfondo stellato da Ovest a Est, poiché essa ruota su se stessa quasi alla stessa velocità con cui orbita attorno alla Terra, vediamo sempre la stessa faccia. Il nostro satellite è un mondo roccioso e privo di vita, senza né aria né acqua con un paesaggio rimasto praticamente immutato per milioni di anni. Copernico, Clavius, Archimede, Teofilo, Tolomeo questi alcuni dei nomi dei crateri più vasti della Luna; il confine tra la parte illuminata e la parte in ombra è detto “terminatore” e lungo questa linea il paesaggio si vede meglio, in maniera più definita man mano che si sposta, seguendo i cambiamenti di fase, sottolineando crateri e montagne. La luna non ha luce propria, ma brilla della luce riflessa proveniente dal Sole; quando, occasionalmente, la luce del Sole non può raggiungere la Luna, si verifica una eclissi di Luna, durante la quale assume un bagliore rossastro. Quando il Sole, la Terra e la Luna sono allineati, la Terra impedisce alla luce del Sole di raggiungere la Luna e si ha allora un’eclissi totale; se solo una parte del disco lunare è in ombra, si ha un’eclissi parziale.
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”Cosmogonia - I ritratti del tempo” di Alessandra Basile (foto ritratto di Domenico Semeraro, foto astronomica di Luca Dinoi)
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