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Il caso

Caldo torrido e in città torna l’incubo black out

Segnalazioni da tutti i quartieri. «Situazione intollerabile e inaccettabile»

Erogazione di energia elettrica, una squadra di pronto intervento

Erogazione di energia elettrica, una squadra di pronto intervento

Il caldo torrido continua a imperversare nella provincia jonica con temperature che, in alcuni momenti della giornata, superano i 40 gradi. Una circostanza che non lascia alternative: l’unico modo per trovare refrigerio è quello di pigiare il tasto che mette in moto ventilatori e condizionatori. Il sovraccarico della rete elettrica, però, sta causando black out pressoché in ogni quartiere della città. Tante le segnalazioni giunte al nostro indirizzo email (redazione@tarantobuonasera.it) ed alle nostre pagine social.

«Si tratta di una situazione divenuta ormai intollerabile, inaccettabile - evidenzia un nostro lettore - sono ormai tre mesi che l’erogazione di energia elettrica, quasi ogni pomeriggio, quando fuori ci sono 39/40 gradi, si interrompe creando grande difficoltà in particolar modo ad anziani e bambini che necessitano di apparecchi elettromedicali. Oltre a bloccare le autoclavi che portano acqua nei condomini. Le zone interessate sono viale Argentina, via Diego Peluso, piazza Medaglie d’Oro, via Nettuno e altre vie limitrofe. Un mese fa, anche alla luce della tensione che serpeggiava tra gli abitanti non appena si vedeva in giro una squadra di pronto intervento del fornitore di energia elettrica, installarono due gruppi elettrogeni, uno in via Peluso e l’altro in piazza Medaglie d’Oro. Impossibile descrivere il rumore che provocavano che, se misurato in decibel, avrebbe superato sicuramente la soglia di tolleranza per l’orecchio umano. Detto questo - prosegue la segnalazione - dopo un mese li tolsero affermando che il problema era stato risolto e che quindi non avremmo avuto più alcun black out. Purtroppo le interruzioni di fornitura dell’energia elettrica si sono ripetute a giorni alterni, sino ad arrivare a mercoledì, quando la corrente elettrica è andata via circa alle ore 16 per ritornare intorno alle 20, salvo poi andare via nuovamente intorno alle 21.30. Ho contattato l’Enel, con una proceduta automatizzata macchinosa a difficile, per poter parlare con un operatore. L’unica cosa che ha saputo dirmi è stata che gli operai erano al lavoro e che entro un paio di ore avrebbero risolto tutto. Alla domanda, utile a capire quali fossero le cause di questi blocchi ripetuti, mi è stato risposto che lui non ne era a conoscenza ma, nel caso, avrei potuto indirizzare una raccomandata all’Enel per chiedere ragguagli».

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