Cerca

Cerca

Il fatto

Usura, estorsione e minacce a imprenditore: tassi fino al 2.000 per cento: sei arresti

La complessa operazione della Guardia di Finanza nel barese

Il denaro sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bari

Il denaro sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bari

BARI - Questa mattina, mercoledì 17 luglio, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica, applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 6 persone (di cui 3 agli arresti domiciliari e 3 destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).

Le persone raggiunte dai provvedimenti restrittivi sono indagate, a vario titolo, per i reati di usura aggravata, estorsione e abusiva attività finanziaria.

L’odierna operazione costituisce l’epilogo di articolati approfondimenti investigativi eseguiti dal Nucleo PEF Bari e dalla Compagnia di Altamura, che hanno consentito di disvelare l’esistenza di una “rete” di prestiti usurari concessi in favore di più soggetti, anche esercenti attività imprenditoriale, nel territorio tra Altamura e Gravina in Puglia.

In particolare, le investigazioni sono state avviate a seguito delle dichiarazioni rese da un imprenditore, in gravi difficoltà economiche, il quale aveva denunciato di essere stato vittima di usura nonché destinatario di gravi e reiterate minacce da parte di un residente a Gravina in Puglia, conosciuto per il tramite di alcuni mediatori.

I conseguenti riscontri, sviluppati dai finanzieri mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni eseguite nel luglio del 2022 (con sottoposizione a sequestro probatorio di contanti e decine di titoli di credito, tra cui cambiali in bianco), pedinamenti ed escussione di persone informate dei fatti, hanno consentito l’acquisizione di un corposo e grave quadro indiziario risultato funzionale alla puntuale ricostruzione delle condotte illecite e dei differenti profili di responsabilità.

In particolare - secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. del Tribunale barese – gli accertamenti svolti avrebbero consentito di dimostrare:

  • l’ottenimento, nel 2017 e nel 2019, da parte di un imprenditore altamurano di due prestiti di denaro, per un valore complessivo pari a euro 120.000 euro, con l’applicazione di tassi di interesse annui oscillanti tra il 120% e oltre il 2.000% annui.

In tale contesto, è stato rilevato, altresì, che l’usuraio:

  • avrebbe costretto la vittima a pagare gli interessi anche ricorrendo a violenze e minacce a danno della sua persona nonché dei propri stretti familiari;
  • si sarebbe avvalso di altri soggetti, ognuno con uno specifico ruolo, al fine di riscuotere materialmente le somme oggetto dell’illecito finanziamento, reperire la provvista in contanti necessaria a finanziare i prestiti elargiti, gestire la contabilità, nonché garantire il necessario supporto logistico (autista per recarsi agli appuntamenti con gli usurati, disponibilità di un locale per le riunioni, custodia della contabilità e ricezione dei pagamenti).
  • ulteriori episodi posti in essere da alcuni degli odierni indagati nei confronti di altre vittime con l’applicazione di tassi di interesse annui fino al 120% annuo, quindi superiori al tasso soglia previsto dalla legge.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori