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Il caso
11 Luglio 2024 - 18:05
Raffaele Fitto
Un acceso dibattito politico è divampato tra i deputati pugliesi del Partito Democratico e il Governo Meloni riguardo al futuro degli investimenti nel Sud Italia. Claudio Stefanazzi, Ubaldo Pagano e Marco Lacarra, parlamentari del PD, hanno lanciato un allarme sulle possibili conseguenze di un presunto pasticcio legislativo che potrebbe compromettere numerosi investimenti pluriennali nel Mezzogiorno.
In una nota congiunta, i deputati hanno criticato le modifiche apportate dal ministro Fitto al sistema di agevolazioni delle Zone Economiche Speciali (ZES). Secondo i parlamentari del PD, queste modifiche avrebbero creato un "buco" temporale, lasciando scoperti fiscalmente i progetti di investimento avviati nel 2023 e completati nel 2024. "Il rischio è perdere tante occasioni di rilancio economico e occupazionale nel Mezzogiorno a causa di un vuoto normativo. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare affinché il Governo chiarisca e intervenga il prima possibile per scongiurare questa eventualità," hanno dichiarato Stefanazzi, Pagano e Lacarra.
La risposta dal Governo non si è fatta attendere. In una nota a firma dei deputati di Fratelli d'Italia Dario Iaia ed Erio Congedo, è stato negato che ci sia confusione o cambiamenti dannosi nelle agevolazioni fiscali. "La confusione non esiste e viene solo ventilata da chi non conosce la misura e non ha a cuore il Sud e gli investimenti. Il credito di imposta sostiene gli investimenti attivati entro novembre 2024 e che possono essere completati entro i due anni successivi. Non è cambiato il sistema del credito di imposta rispetto al passato," ha precisato la nota, aggiungendo che gli investimenti pluriennali possono essere sostenuti anche da altri strumenti nazionali o regionali. Inoltre, il decreto del credito di imposta ammette tutti gli investimenti avviati a partire da gennaio 2024, senza creare alcun vuoto normativo.
La questione è destinata a rimanere al centro del dibattito politico nelle prossime settimane.
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