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La vertenza

«Dalla Leonardo atteggiamento poco trasparente»

La posizione dei sindacati dopo l'incontro in Regione

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L'incontro alla Regione sulla vertenza Leonardo

«Atteggiamento poco trasparente, per niente inclusivo e partecipativo, che dimostra una mancanza di rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori oltre che delle stesse Istituzioni che hanno garantito cospicui finanziamenti pubblici nel corso degli anni». Così Fim, Fiom e Uilm e rsu dello stabilimento Leonardo di Grottaglie bollano l'assenza della Leonardo alla riunione che si è tenuta in Regione lunedì 17 giugno.

Le organizzazioni sindacali «hanno ribadito, anche in sede istituzionale, la necessità di trovare una soluzione alle problematiche legate allo smaltimento delle fusoliere a causa dei mancati ritiri da parte del cliente Boeing, con la tutela dell’occupazione di tutte le persone impattate, siano esse di Leonardo, società controllate o aziende dell’indotto».

«Inoltre - dichiarano Fim, Fiom, Uilm e rsu - sono stati richiesti aggiornamenti in merito al Patto Strategico proposto dalla Regione all’azienda, già prima del Covid, oltre ai contratti di programma per milioni di euro del POR Puglia, da finalizzare verso una reale diversificazione produttiva e non prototipale del sito. A tal proposito, consapevoli della necessità di una riprogettazione organizzativa di medio/lungo periodo dello stabilimento grottagliese, abbiamo condiviso la necessità di avviare un tavolo ministeriale che abbia una regia dell’Istituzione pugliese, per mettere a fattore comune le possibilità di investimenti progettuali che permettano di restituire alle lavoratrici e ai lavoratori la solidità di prospettive che hanno meritato con impegno e dedizione».

«Infine - concludono i sindacati - la Regione ha garantito l’insediamento di un tavolo di monitoraggio periodico che andrà in parallelo con i confronti sindacali che partiranno da lunedì 24 giugno». In definitiva, l'incontro in Regione viene considerato
«positivo e dimostra la necessità di agire con unità di intenti nei confronti di una società che sembra voler utilizzare lo stabilimento esclusivamente come leva finanziaria senza una minima visione né capacità di indicare una direzione. Tale comportamento non è assolutamente degno di un’azienda così importante per il nostro territorio così come per l’intero sistema Paese».

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