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Il Siderurgico

Un "super consulente" del Tribunale per sbrogliare il caso Ilva

La nuova nomina. «Conflitto insanabile»

L'ex Ilva di Taranto

L'ex Ilva di Taranto

Un “consulente tecnico” per sciogliere la matassa che riguarda lo stato di salute dell’ex gruppo Ilva. È questa la mossa della giudice di Milano delegata alla procedura, Laura De Simone. Nell’udienza in cui si è discusso dello stato di insolvenza di Acciaierie d’Italia holding la procura di Milano - rappresentata dall’aggiunta Laura Pedio e dal pubblico ministero Pasquale Addesso - ha ribadito la richiesta di insolvenza perché «il conflitto è insanabile tra soci, non se ne riesce ad uscire».

Due i punti affrontati in tribunale, secondo quanto si è appreso: il nuovo contratto d’affitto, che sarebbe adesso in pancia ad Acciaierie d’Italia spa e non più alla holding, e la disponibilità del socio franco-indiano Arcelor Mittal a mettere sul tavolo dei soldi per pagare dei debiti della holding.

Al termine a rilasciare una dichiarazione è stata Lucia Morselli, ex amministratore delegato di Acciaierie d’Italia.  «L’udienza è andata molto bene, il giudice ha capito che la situazione è complessa e, quindi, nominerà dei consulenti, ci sarà uno studio, la materia è complicata». Impossibile intuire i tempi di una decisione. «Vorrei che fosse presto ma non dipende da noi. Abbiamo sempre fiducia nella magistratura. Io so che i giudici sono correttissimi e molto indipendenti».

Nei giorni scorsi, era stato Il Giornale a riportare la notizia che la stessa Morselli rivendica davanti al Tribunale di Milano circa due milioni di euro come importo dei crediti avanzati per il lavoro svolto come amministratore delegato dell’ex Ilva. Secondo quanto riportato dal quotidiano milanese, queste cifre sono riportate nel documento preparato dal Tribunale sullo stato passivo dell’azienda siderurgica, il cui totale ammonterebbe a 1,7 miliardi di euro tra debiti verso i creditori, contenziosi e linee di debito finanziarie. Lucia Morselli non sarebbe la sola tra gli ex dirigenti ad essersi insinuata nella massa passiva. Ci sarebbe anche, sempre secondo quanto riporta Il Giornale, anche l’ex responsabile degli acquisti e suo stretto collaboratore, Domenico Ponzio. In questo caso la richiesta sarebbe ancora più alta: sei milioni di euro. L’elenco dei creditori è comunque lungo e nella lista spiccano nomi come Unicredit, Snam e fornitori di materie prime come Glencoore e Vale. Il documento preparato dal Tribunale sarà la base dell’udienza che si terrà il 19 giugno con l’adunanza dei creditori per la verifica dello stato passivo.

Intanto a Taranto si è concluso il ciclo di visite dei tre possibili investitori stranieri Metinvest, Vulcan Steel e Steel Mont, interessati ad una possibile partecipazione in Acciaierie d’Italia, una volta conclusa la fase del commissariamento.

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