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Il caso

Giochi del Mediterraneo, Ferrarese: ipotesi dimissioni

L'appuntamento del 2026 ora è davvero appeso ad un filo

Giochi del Mediterraneo

Massimo Ferrarese, commissario dei Giochi del mediterraneo

Adesso sì che i Giochi del Mediterraneo sono davvero appesi ad un filo. Sono trascorsi cinque mesi da quando il commissario straordinario Massimo Ferrarese ha consegnato il masterplan definitivo al nuovo Comitato Organizzatore e di mesi ne sono trascorsi quattro da quando, a dicembre 2023, il faldone è passato nelle mani del governo.

Una tempistica, grazie alla accelerazione impressa dal commissario, che aveva fatto sperare nel miracolo: riuscire a recuperare i quattro anni di ritardi accumulati fino alla nomina di Ferrarese e poter bandire le gare d’appalto per i progetti più importanti tra maggio e giugno prossimi, in modo da avviare i cantieri dopo l’estate, al massimo in autunno, e avere stadio di calcio, piscina e centro nautico pronti appena in tempo per l’inizio dei Giochi. Una corsa contro il tempo che già di suo, appunto, avrebbe avuto del miracoloso. Ma tutto questo lavoro sembra ora essersi arenato nelle stanze dei ministeri, in particolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze a cui tocca emanare gli ormai famigerati decreti attuativi per sbloccare definitivamente iter e fondi e procedere così alle gare d’appalto che, per i progetti minori che interessano numerosi comuni coinvolti, avrebbero dovuto già essere bandite. Ma i decreti non ci sono e per i Giochi siamo ormai, realisticamente, fuori tempo massimo. Uno scenario che, a questo punto, potrebbe assumere anche una piega clamorosa: le dimissioni del commissario Ferrarese.

Dal diretto interessato e dal suo entourage non trapela nulla, le bocche sono rigorosamente cucite. Ma obiettivamente la situazione è diventata troppo drammatica perché il commissario possa farsene ulteriormente carico. Ecco allora che quella delle dimissioni potrebbe essere una ipotesi non così remota. Peraltro a mancare non sono solo i decreti attuativi. A mancare sono pure i soldi che servirebbero per il funzionamento del Comitato Organizzatore: non ci sono neppure i soldi per sottoscrivere il contratto triennale con il direttore generale Carlo Molfetta e, ovviamente, non ci sono neppure per assumere i sei capi area che servirebbero per dare una struttura concreta agli aspetti tecnici e organizzativi della manifestazione.

A tutto ciò si aggiunge la querelle sui lavori allo stadio Iacovone. Anche in questo caso, e sempre ammesso che i lavori si facciano per davvero, la situazione è chiara: a cantiere aperto non è possibile far disputare le partite del Taranto. A mettere nero su bianco è lo stesso commissario straordinario, rispondendo ad una richiesta della società del presidente Giove e del sindaco Melucci. Ferrarese, a dire il vero, è sempre stato molto prudente, per non dire scettico, sulla possibilità di far coesistere partite e lavori. L’ipotesi di far giocare i rossoblù nello stadio a capienza limitata a quattromila spettatori con il cantiere aperto era infatti stata dichiarata possibile dai tecnici di Sport e Salute, la società ministeriale incaricata di redigere il progetto. Ma il tempo stringe e il Taranto F.C. 1927 ha chiesto lumi attraverso una lettera indirizzata al sindaco Melucci: «Facendo seguito alle recenti dichiarazioni rilasciate da Codesto Civico Ente nonché dal dott. Diego Nepi, Amministratore Delegato di Sport & Salute, che confermavano l’utilizzo da parte della scrivente società di calcio dello Stadio Erasmo lacovone per le due prossime stagioni calcistiche e dovendo iniziare ad istruire la pratica di iscrizione al prossimo campionato di calcio, stagione sportiva 2024/2025 - scrive il presidente Massimo Giove - con la presente siamo a chiederVi conferma di quanto dichiarato attraverso i media, ovvero che per le prossime stagioni il Taranto F.C.1927 srl potrà disputare le gare casalinghe presso l’impianto cittadino, in costanza di lavori di ristrutturazione, e con una capienza stimata in 4000 posti.

La domanda è doverosa da parte di questa società di calcio anche in considerazione della necessità di definire in tempi brevi le procedure di iscrizione e soprattutto nel dover fornire indicazione alla Lega di competenza in riferimento allo stadio dove verranno disputate le gare casalinghe. Per le ragioni sopra esposte, si richiede riscontro entro e non oltre la data del prossimo 5 aprile». Melucci ha girato la questione a Ferrarese, il quale non ha perso tempo a chiarire una volta per tutte la situazione. «L’ipotesi di consentire l’utilizzo dello stadio Erasmo lacovone nel corso degli interventi di manutenzione straordinaria - è scritto nella riposta del commissario e presidente del Comitato Organizzatore - rinviene da un primo studio di massima del progettista incaricato, Sport e Salute Srl, illustrato nell’ultimo incontro presso la struttura commissariale alla presenza del Sindaco della Città di Taranto.

Tale ipotesi appare di difficile realizzazione in considerazione dei tempi necessari all’espletamento di tutta la procedura di affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione delle opere. Difatti non può sottacersi la mancata valutazione in cronoprogramma di slittamenti delle fasi che potrebbero compromettere l’esecuzione degli interventi entro la data dello svolgimento dei giochi». «In particolare - spiega Ferrarese - il progetto di fattibilità tecnica economica in fase di redazione da parte di Sport e Salute, se dovesse contemplare l’ipotesi di garantire lo svolgimento del campionato, avrà un cronoprogramma di esecuzione delle opere non compatibile con possibili ritardi derivanti dall’espletamento delle procedure preliminari all’indizione della gara di appalto (conferenza dei servizi, verifica e validazione del progetto). A tale criticità, si aggiunga che a conclusione dell’iter dell’affidamento, i professionisti individuati dall’aggiudicatario (differenti da Sport e salute) redigeranno il progetto esecutivo, avranno l’obbligo di recepire le previsioni del PFTE e del relativo cronoprogramma e competerà a loro la redazione del Piano di Coordinamento di Sicurezza in fase di Esecuzione. In tale sede si procederà alla valutazione dei rischi interferenziali derivanti dalla sovrapposizione dello svolgimento delle partite di campionato con l’attività di demolizioni e ricostruzione oggetto dell’appalto ed è verosimile attendere una rivalutazione dei tempi di esecuzione dell’opera non compatibile con la scadenza dei Giochi del Mediterraneo».

La conclusione: «Per tutte le criticità innanzi riportate, questa struttura commissariale ritiene che l’ipotesi di consentire lo svolgimento del campionato di calcio della Società Taranto FC 1927 presso lo Stadio lacovone durante l’esecuzione dei lavori è ardua, non percorribile e potrebbe compromettere la realizzazione delle opere in progettazione nei termini necessari alla svolgimento del Giochi del Mediterraneo. In conclusione, si invita la Società Taranto FC 1927 ed il Comune di Taranto ad individuare altra struttura ove svolgere i prossimi campionati di calcio». Di fronte a questo scenario, non c’è davvero altro da aggiungere.

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Commenti all'articolo

  • anthony

    06 Aprile 2024 - 14:28

    La città è ostaggio di giochi politici che mirano solo a strategie e tattiche di mero interesse di parte e che fanno perdere una opportunità molto importante. Vergogna!

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