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01 Aprile 2024 - 06:52
“Navemeccanica”, la proposta progettuale degli architetti Antonio e Chiara Fanigliulo
Si chiama “Navemeccanica” ed è la proposta progettuale degli architetti Antonio e Chiara Fanigliulo per risolvere il problema dei parcheggi nel Borgo di Taranto. Ecco l’intervento dell’arch. Antonio:
Obiettivo della proposta urbatettonica - Navemeccanica - è quello di offrire alla Città di Taranto, una visione urbanistica, di concezione e creatività architettonica che portino a riabitare il Borgo Umbertino e ripristinare il Carico Urbanistico/Residenziale di almeno 48.000 abitanti.
Evitare ad ogni costo che esso venga abbandonato, si svuoti, degradi e pregiudichi! Riportarlo, invece, alla sua luce, allo splendore e alla sua Bellezza, facendolo integrare e vivere con il suo mare. Lo spopolamento e l’abbandono, il decadimento delle conurbazioni urbane, in special modo dei Centri Antichi o Storici delle Città è causato principalmente dalla loro perdita di capacità di intercettare la condizione esistenziale dell’Uomo nel proprio tempo: «La città contemporanea deve invece fare i conti con i bisogni, i desideri e persino i sogni. Deve rispondere alla domanda della sua gente».
Molta della più avanzata e accreditata cultura urbanistica ritiene che, fra le diverse cause, il più grave problema che affligge e rende invivibile la Città contemporanea, soprattutto i Centri Antichi e i Quartieri Urbani Storici Consolidati, specie quelli del primo novecento (ma anche i più recenti) sia proprio l’irrompere delle macchine che non hanno saputo e/o potuto integrarsi con la “Città dell’uomo”. Una vera e propria invasione incompatibile e insostenibile della Città, portando ad incentivare la espulsione del Capitale Umano dai luoghi abitati antichi e storici. Di fatto, l’automobile ha inficiato e reso incongruente il già storico e consolidato modello urbano compatto della “Città a misura d’Uomo” vanificandolo in un aggregato edilizio di edifici lasciati al degrado, per lo più vecchi, vuoti e disabitati. Non a caso sempre più spesso si evoca, e si pone in atto, la pedonalizzazione dei centri abitati, specie quelli più antichi o storici. Perciò preme avanzare delle proposte urbatettoniche per fermare il degrado che, dopo la Città Vecchia, sta intaccando anche il Borgo umbertino della Città di Taranto con un significativo e preoccupante esodo di popolazione.
Come contrastare la carenza di parcheggi
Evidentemente, condizione necessaria è quella della infrastrutturazione urbana dei servizi alle residenze e alle attività esercenti: primo fra tutti i “Parcheggi pubblici e privati”. Naturalmente - mantenendo i suggestivi caratteri architettonici, ambientali ed estetici delle quinte urbane - rivisitando: il Modello urbano, ormai con il suo connettivo non più luogo di relazioni umane ma sistema di parcheggio per auto; la Tipologia edilizia degli immobili; L’Infrastrutturazione dei servizi urbani, anche mediante “Protesi Urbanistiche” da ubicare ovviamente in Mare; Regolamenti urbanisticoedilizi e della “fiscalità” urbanistica; operando l’Apertura al mare: dal balcone sul Mar Piccolo al Parco della Musica in Mar Grande.
LA QUESTIONE PARCHEGGI
Pertanto, per la sua rinascita, valorizzazione e sopravvivenza, un primo passo sarà di liberare il pregiato e prestigioso Borgo Umbertino della Città dal pregiudizio funzionale prodotto dal parcheggiamento e dalla sosta di lunga durata, continua e diffusa, di autovetture lungo tutti i suoi percorsi stradali, per ripristinare tutta la sua originaria bellezza, fascino e vivibilità urbana restituendo le strade ai cittadini e creando nelle stesse un “salotto urbano” diffuso e integrato con le eleganti e stilose residenze, e le luminose attività commerciali di qualità, di necessità e del lusso. Per restare nella funzionalità razionale di parcamento del Borgo; per prestare un raggio massimo di percorrenza pedonale (o ciclabile) di 500÷700 metri; essendo quasi baricentrico rispetto al maggiore carico insediativo del Borgo stesso; si ritiene possibile e funzionale realizzare una “Protesi Urbatettonica”, ovvero una Nave parcheggio stazionata nel primo seno di mar piccolo, alla Banchina ex Torpediniere, al Molo 25, al fianco della Nave Museo Incrociatore “Vittorio Veneto”, in cui poter parcheggiare e ricoverare con modalità totalmente “meccanica e automatizata” 5.000/7.500 autovetture circa, oltre tutti i servizi necessari e accessori per costituire – insieme agli adiacenti Giardini del Peripato – una “Terrazza marina” in copertura di un Polo di Servizi per ospitare attrezzature e infrastrutture per la Kultura (didattica e museografica), il tempo libero, lo svago e l’entertainment, oltre un’area per gli “Elitaxi”.
Ovviamente, come già in atto in molte città italiane sarà possibile il parcheggio ciclico, continuo e a tempo indeterminato di auto private, sempre in modalità totalmente meccanica e automatizzata. Mentre invece, per le vie del Borgo Umbertino, previa razionalizzazione dei percorsi carrabili, nelle strade esistenti ed in quelle del “parco verde lineare urbano” che andrà a determinarsi, per garantire il “Diritto alla Città di tutti i cittadini” sarà consentita soltanto la circolazione delle autovetture e automezzi a basso impatto ambientale, in corsie dedicate e preferenziali, e sarà possibile solo la “sosta breve” (15-30-45- 60 minuti) per il tempo stabilito dalle autorità cittadine.
L’occasione è fornita soprattutto dalla possibilità di utilizzo di un’area stretta e lunga, abbandonata - una scarpata incolta e selva di 6.000 mq circa - che si interpone fra il mare del primo seno del mar piccolo - sulla banchina già dismessa della ex Stazione Torpediniere della Marina Militare - e i Giardini del Peripato. Tenuta in stato di totale abbandono e degrado, pregiudizio e inaccessibilità, quando invece – bene osservata, in continuità con il suo mare, con visione urbanistica, creatività architettonica e immaginazione artistica - essa è una vera e propria “pregiata e valorosa risorsa” per il Borgo Umbertino (e non solo esso) della Città di Taranto.
Come contrastare la carenza di parcheggi
LA VALORIZZAZIONE DELLA VILLA PERIPATO
Le innovazioni tecnologiche e la cultura della mobilità sostenibile ci stanno portando verso il contenimento dell’uso dell’automobile, ovvero l’auto in affido temporaneo o di lungo noleggio, a guida autonoma e automatica, persino l’Elitaxi. Oltre la “Navemeccanica” - parcheggio urbano subacqueo meccanico automatizzato” - integrato da attività per lo svago, l’entertainment, la cultura e il tempo libero, gli altri fattori/attrattori urbani strategici e determinanti che essa compendia si riassumono: a) impianto architettonico di rampe e scalinate scenografiche, ricavate nella scarpata esistente, dalla quale è possibile la discesa e il collegamento dei Giardini del Peripato con la Banchina ex Stazione Torpediniere e di attracco della “navemeccanica” nel primo seno del Mar Piccolo. Dotate di apposite insenature lineari e parallele ai corrimano per far crescere verde pensile e fiori.
Nell’intercalare delle rampe, con gli accessi dalle ampie piazzole di sosta (pianerottoli) possono ricavarsi significativi ambiti ipogei per allocare servizi e vani tecnici per impianti di varia natura; b) riqualificazione, rivitalizzazione rigenerazione e valorizzazione complessiva di tutta l’area dei Giardini del Peripato, da troppi anni trascurati e lasciati all’improvvisazione e al degrado. Per non restare indifferenti, mediante la creazione al suo interno di opere e servizi in grado di intercettare l’interesse dei cittadini sarà necessaria una loro rivisitazione, magari, fra molto altro, con una fontana dinamica RGBW per la mitigazione climatica e il raffrescamento estivo. Catturando l’interesse di migliaia di cittadini e spettatori, costituisce e dona allo spazio un “volume trasparente a impatto zero”, anima lo stesso, crea magie, lo illumina, si offre per i giochi e il divertimento.
All’occorrenza, gli “ugelli” per getti di acqua dinamici si ritirano per consentire lo svolgersi di altre attività, eventi e manifestazioni. Da non sottovalutare la rotonda multifunzione, giochi per i bambini; ecc.; c) Centralità morfologica e ubicazionale (e di carico demografico/urbanistico) delle aree attigue della Villa Comunale del Peripato con il Borgo Umbertino e l’essere tangente alla direttrice dell’asse mediano di via N. Mignogna-Piazza M. Immacolata-via A. Berardi; d) implementazione paesistica di un interessante e pretigioso “asse di attraversamento urbano”, di collegamento Nord-Sud, lungo appena 900 m, e concedente lo sbocco da “mar piccolo a mar grande”: via Pupino, Mignogna-Berardi, Acclavio, De Cesare, Giovinazzi; e) Auditorium – Museo del Mare, della Marina Militare, della Marineria e delle Scienze Marine, ecc. In ipogeo sotto le rampe per la discesa al mare e parte della “villa comunale” del Peripato; f) Teatro - Arena - Cinema “la pineta” per 3.500/4.000 spettatori circa. Proprio per il completamento del sistema di rampe e gradinate previste a nord della Villa Peripato e per il recupero di una significativa area di circa 9.000 mq, anch’essa scarpata degradante verso il mare, posta ad est della stessa Villa - attualmente tenuta in stato di pregiudizio e abbandono prestandosi orograficamente e morfologicamente per la tipologia di un intervento a gradoni, mediante la creazione di opportuni terrazzamenti, si propone la realizzazione di uno spazio attrezzato all’aperto per lo spettacolo e le arti sceniche, in sostituzione di quello improprio e invasivo esistente (Cinema la Pineta) realizzato in forma precaria e provvisoria nell’ambito della stessa villa comunale; g) terrazza panoramica sospesa e di affaccio sul mar piccolo per godere e ammirare dai Giardini del Peripato il meraviglioso paesaggio marino-terrestre che si estende a 300° fino a perdita d’occhio; h) Pontile-Passerella pedonale (e ciclabile) strallato (a evocare le vele delle navi) di 100 metri circa.
Posto sull’asse e in continuità visiva con via Berardi-Mignogna, imboccato da via Pitagora-via Viola e Villa Peripato, superando in piano il dislivello di 18 mt. circa configurato dalla scarpata, approderà direttamente sulla Terrazza marina (copertura) della Navemeccanica - parcheggio urbano. Senza minimamente intaccare la superficie dei giardini, sulla stessa direttrice dell’asse mediano anzidetto, proseguendo con via Viola e rasentando il muro di recinzione dell’ex Convento S. Antonio che, ampliando lo spazio, potrà essere eliminato e reso fruibile per la memoria storica solo nelle sue parti essenziali. Si potrà rendere fruibile e consegnare alla urbanità anche il bellissimo, suggestivo e affascinante “chiostro di S. Antonio; i) lanterna multicolore - BIGO (piramide alta 150 mt).
Macchina della “luce” di San Cataldo con ascensore panoramico all’interno e fasci luminosi rgbw a lunga gittata (500 mt) sul mar piccolo e “faro” della città. Oltre che per godere la Città dall’alto contemporaneamente alla vista panoramica dei due mari; j) Acquario urbano frontestrada in angolo di via Pitagora con via Giovinazzi. Spettacolo da offrire gratuitamente ai cittadini e turisti. Un acquario di circa 1000 mq, a smaterializzare l’alto fronte di pietra calcarea, chiuso e opprimente su detto angolo, peraltro in parte già scavato sotto il sedime della Villa Comunale con allocati servizi igienici pubblici già dimessi; k) Acquario - parco Marino Oceanografico sul versante del Water-Front della Banchina ex Torpediniere, con eventuale prosecuzione e espansione nel mare; l) Recupero dei manufatti esistenti, già di “casermaggio” per attività con alta frequenza di pubblico nell’arco delle 24 ore (Multisale, Acquario- Parco Marino Oceanografico); ecc.
IL TEATRO SUL MAR GRANDE
Ovviamente, il percorso per una reale, esaustiva e concreta Rigenerazione, Rivitalizzazione e Valorizzazione Urbana che riporti il carico demografico del Borgo Umbertino ad incrementarsi, fino a saturarsi, sarà molto più articolato e complesso. Evidentemente dovrà strutturarsi a partire dal Muraglione dell’Arsenale Militare per proseguire con la riqualificazione dei Giardini del Peripato, la scalinata a scenografia urbana per la discesa sulla Banchina ex Torpediniere affacciata sul Mar Piccolo, il recupero degli edifici storici e il Water-front sul canale navigabile, voltando su Viale Virgilio, arrivando fino al portentoso ipogeo della Rotonda (Brasini) del Palazzo del Governo in Mar Grande, proseguendo con la rivisitazione del Water-Front sul Viale Virgilio e il recupero dell’area ex Cral, per concludersi con il Grande Teatro dell’Opera Lirica in Mar Grande. Quindi, non si possono sottacere altri significativi e importanti interventi, che doverosamente meritano essere portati all’attenzione: m) muraglione” dell’arsenale della Marina Militare.
Conservandone le tracce e la memoria storica va visto e trattato in una vasta, meravigliosa, originale e suggestiva operazione di “Land Art Urbana”, outdoor design e valorizzazione paesaggistica; n) strade del Borgo, rivisitazione in termini paesaggistici e ambientali e segnatamente di quelle del quadrante prospiciente Villa Peripato - da via Mignogna-Berardi a via C. Giovinazzi - fino allo sbocco sul Mar Grande; o) Water-front delle facciate e degli edifici storici sul Canale navigabile, con tutti i vani ipogei che vi si affacciano, voltando fino alla Rotonda di viale Virgilio. Immenso patrimonio culturale e immobiliare facile da ri-funzionalizzare, valorizzare e mettere a reddito; p) rivisitazione del Water-Front botanico-architetturale su Viale Virgilio; q) Vano semi-ipogeo e fronte-mare del Palazzo del Governo in Mar Grande; r) “teatro del mare”, recupero del vuoto urbano-marino e dei vani ipogei dell’area ex CRAL in viale Virgilio. Realizzazione della discesa scenografica aperta e passerella in Mar Grande; s) Grande Teatro dell’Opera e della musica da realizzare in mar grande.
“Parco della musica, teatro lirico e delle arti multisceniche”. Ovviamente, oltre considerare altri necessari e doverosi interventi come il Palazzo degli Uffici, ecc. Aprire e unire le Aree del Peripato con quelle della Marina Militare dismesse - ex Stazione Torpediniere - e altre dismissibbili, per consentire l’affaccio e soprattutto gli accessi al Mare del Borgo Umbertino è una esigenza e una richiesta collettiva che lo reclama a gran voce da diversi anni. Oltre, ovviamente, al Recupero Urbano dell’area dimessa, ex Cral in Viale Virgilio, già oggetto di concorso di architettura, si ipotizzava il collegamento e la discesa in Mar Grande proponendo il “Teatro del mare”.
LA CITTÀ E IL MARE
Merita osservare che il “concept” della “Navemeccanica” proposta scaturisce evidentemente proprio da quelle Militari da sempre presenti e ormeggiate alla Banchina della ex Stazione Torpediniere nel Primo Seno del Mar Piccolo. Con la proposta progettuale cui operiamo nessuna manomissione, occupazione o demolizione di strutture e/o edifici esistenti, presenti sulla Banchina Torpediniere, è contemplato. Al momento, nemmeno di destinazioni funzionali. Tuttavia, sarebbe auspicabile che il progetto redatto dagli organi istituzionali per la «Riqualificazione urbana dell’area denominata ex Stazione Torpediniere per la realizzazione di un “Parco Museale del Mare e della Marineria Militare” Museo della Marina Militare, Museo Storico dell’Arsenale, Museo delle Scienze Marine, Acquario, Sommergibile Di Cossato», pur confermando e trattenendo in loco le destinazioni d’uso e funzionali dettate, venisse opportunamente rivisitato.
Pertanto si ritiene che tutta l’area della Banchina ex Torpediniere affacciata sul Mar Piccolo, unitamente con quelle del Peripato, prima di tutto debbono servire per rigenerare, riqualificare, rivitalizzare e valorizzare il Borgo umbertino. Le destinazioni “museali” nei contenitori dismessi dalla Marina Militare - peraltro contando su un flusso di visitatori limitato e di orari contenuti - essendo ad alto rischio “punto vuoto/nero”, per non finire per produrre pregiudizio urbano, oltre che a se stessi, finirebbero per inficiare tutta la loro stessa operazione di Rigenerazione Urbana e riuso dell’area Banchina Torpediniere, e soprattutto, creare ulteriori gravi pregiudizi al Borgo Umbertino della Città dei Due Mari. Tuttavia, possono trovare la loro giusta collocazione, magari nello stesso ambito e/o sito, ma integrate con infrastrutture urbane a “funzioni polivalenti, continue e vitali” (Porto di Genova), ovvero in ipogeo/ underground (ampliamento del Museo del Louvre di Parigi, 30.000 visitatori al giorno).
L’obiettivo Urbatettonico della proposta progettuale, oltre quello di ottenere un considerevole parcheggio ad impatto “zero” e un affaccio e un accesso al Mar piccolo, è anche quello di collegare e ottenere un water-front attivo e vitale per i Giardini del Peripato.
Antonio Fanigliulo
Architetto
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Testata: Buonasera
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