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L'iniziativa

Casartigiani chiede «maggior tutela per i distributori automatici h24»

La vicenda del nuovo Documento strategico del Commercio

Distributori automatici h24

Distributori automatici h24

«Maggiore rispetto per la categoria della vendita al dettaglio per mezzo dei distributori automatici». Il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo e il responsabile dei giovani imprenditori Pierpaolo Carabotta non condividono «le modifiche che sono state fatte, di recente, al nuovo Documento strategico del Commercio che approderà al prossimo consiglio comunale».

Nello specifico, Casartigiani Taranto chiede «che non vengano sottoposti ulteriori limiti nella vendita di alcuni prodotti, nella fattispecie dei contenitori in vetro, presenti negli h24. Divieto imposto solamente ai distributori automatici e non a tutte le categorie di rivenditori». Per Castronuovo e Carabotta «questa azione, così applicata, sembrerebbe illegittima perché danneggerebbe una specifica categoria, peraltro su un prodotto la cui vendita è già disciplinata dalle leggi nazionali ed europee». Casartigiani Taranto pertanto richiede alla Commissione Attività produttive «la modifica del comma 3 dell’art. 16 del Documento Strategico del Commercio sull’abrogazione del divieto dei prodotti in vetro, prima che il Piano venga discusso nella massima assise cittadina.»

«Dopo una serie di confronti ed interlocuzioni in cui erano stati stabiliti alcuni parametri, ce ne ritroviamo degli altri. Non reputiamo sia un comportamento corretto perché così facendo alcune categorie rischierebbero di essere penalizzate a discapito di altre. Ancora una volta, e a distanza di tempo, ci sentiamo messi alle strette e ci ritroviamo a doverci difendere da proposte illegittime che ledono i principi del libero commercio». Casartigiani Taranto si oppone «agli eventuali vincoli promossi in vista di nuove aperture di qualsiasi attività imprenditoriale. Si tratterebbe di restrizioni e limitazioni che potrebbero ulteriormente rallentare il processo dell’imprenditoria locale, che già di per sé, è abbastanza compromesso. Crediamo nel libero mercato, così come nella libera concorrenza, e per cui auspica che le istituzioni possano aderire questi stessi principi».

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