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L'intervento

Aggressioni a medici e personale sanitario, Lopalco: «La solidarietà non basta. Serve un cambio di passo »

Il Consigliere regionale invoca anche una nuova cultura sul ruolo sociale degli operatori sanitari

PRONTO SOCCORSO 03

Il pronto soccorso dell’ospedale Ss. Annunziata (foto d'archivio)

“Presidi ospedalieri e operatori sanitari continuano purtroppo ad essere oggetto di violenze e aggressioni. Le cronache degli ultimi giorni dimostrano come medici, infermieri e operatori sanitari – quelli che un tempo erano considerati gli eroi della pandemia – siano sempre più costretti a sopportare il peso di minacce e intimidazioni. È evidente che tale situazione non può permanere”.

È quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Pier Luigi Lopalco esprimendo vicinanza e solidarietà a quanti ogni giorno, pur tra mille difficoltà, lavorano con professionalità e abnegazione per tutelare la salute dei cittadini.

“La solidarietà però non basta – prosegue Lopalco. Per uscire da tale situazione è necessario analizzare le cause che generano tale fenomeno. Il Sistema Sanitario Nazionale è in affanno, questo è un dato di fatto. Lo dimostrano i tagli alla spesa sanitaria. La carenza di medici e personale sanitario che provocano inevitabilmente una limitazione delle prestazioni. Se a questo aggiungiamo il continuo puntare il dito contro la cattiva organizzazione del sistema e dei presidi sanitari, le liste d’attesa infinite e la carenza di personale che genera rabbia e sfiducia nel cittadino, il gioco è fatto!”

“Lo dico sommessamente: le “regole del gioco” vanno riscritte. Il pronto soccorso non può e non deve essere la panacea di tutti i mali. Non ci si deve rivolgere al pronto soccorso per patologie croniche o non urgenti e per ottenere prestazioni che potrebbero essere erogate attraverso servizi ambulatoriali. Serve potenziare la medicina del territorio e avviare una campagna di informazione sul ruolo sociale svolto dai professionisti della salute, chiamati troppo spesso a operare in condizioni oggettivamente critiche, ma sempre disposti a prestare la propria opera per il bene della collettività. L’alternativa c’è. Lavoriamo in questa direzione se vogliamo continuare a offrire ai cittadini un servizio sanitario pubblico e universale al servizio dei cittadini - conclude Lopalco”

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