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Il fatto
16 Gennaio 2024 - 07:16
L'ex Ilva
Respinto il ricorso di Acciaierie d’Italia che chiedeva di prolungare la sospensione della decisione di Snam Rete di interrompere la fornitura di gas alla società, a causa del mancato pagamento delle bollette. Questa la decisione del Tar della Lombardia.
“Non si può continuare a far gravare sulla fiscalità generale che sostiene la spesa per il servizio di default trasporto (come rilevato da Arera), parte dei costi indispensabili per lo svolgimento dell’attività di impresa della ricorrente”, scrivono i giudici amministrativi. Ad ogni buon conto non sono previste per ora interruzioni di gas ad Acciaierie d’Italia che comunque - si legge in una nota dell’azienda - “procederà ad impugnare innanzi al Consiglio di Stato l’ordinanza del Tar della Lombardia inerente la fornitura di gas”. Intanto, Confindustria Taranto “sta mettendo in campo tutti gli strumenti per traguardare l’ennesima congiuntura riguardante lo stabilimento siderurgico”, dicono da via Dario Lupo.
“Dopo aver preso atto della situazione in cui versa lo stabilimento di Taranto e delle inevitabili ripercussioni nei vari siti italiani interessati, in primis Genova, Novi Ligure e Racconigi, la priorità espressa dal Consiglio Generale dell’associazione degli industriali, riunitosi proprio per discutere della complessa vicenda, è stata rivolta, in primis, alla salvaguardia dei crediti dei fornitori, già pesantemente penalizzati con l’amministrazione straordinaria del 2015”. Il presidente Salvatore Toma, dopo aver acquisito tutti i pareri e le valutazioni espressi, ha inoltre informato il Consiglio Generale della proposta avanzata da Confindustria Taranto di attivare, a breve, un tavolo di coordinamento in Confindustria nazionale, all’interno del quale vagliare e trovare soluzioni in merito ai punti ritenuti più urgenti: ristoro dei crediti dell’indotto, eventuale utilizzo di strumenti finanziari ad hoc, nuovo sistema di relazioni industriali che tuteli il ruolo delle aziende fornitrici, garanzie precise per la continuità produttiva dello stabilimento.
Un input che, spiegano ancora dall’associazione degli industriali, “avrebbe già trovato condivisione da Viale dell’Astronomia in quanto riunirebbe allo stesso tavolo tutte le Confindustrie territoriali coinvolte nella produzione e nella filiera dell’acciaio, e, all’occorrenza, i referenti del Governo, al fine di adottare soluzioni tempestive ed esaustive a beneficio dell’auspicato processo di rilancio dell’acciaieria di Taranto, produttivo e ambientale, che investa contestualmente tutto il sistema siderurgico italiano”. Dal fronte sindacale, “il governo dia tranquillità garantendo sicurezza alle imprese dell’Appalto e dell’Indotto dell’ex Ilva” è l’appello che viene dalla Fim Cisl. «Auspichiamo che l’esito del confronto tra governo e ArcelorMittal – dichiara il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto Brindisi, Biagio Prisciano – non provochi ulteriori disagi sociali al territorio, già abbondantemente sommerso da problemi di tenuta economica, dovuti all’estenuante situazione di crisi legata al siderurgico. Senza l’accesso al credito ed un intervento mirato al temporeggiamento degli oneri fiscalierariali, diventa difficile governare l’attuale momento, anche perché pare quanto mai indispensabile un’iniezione di capitali freschi per dare ossigeno, evitando che l’intero indotto di Taranto collassi».
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