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Blitz della Finanza

Mafia e politica, 29 arresti. In carcere anche il sindaco di Statte, Andrioli. Tutti i nomi

Arrestati anche gli assessori Orlando e Simeone e il dirigente Amiu, Scalera

Il Comando provinciale della Finanza

Il Comando provinciale della Finanza

Mafia e voto di scambio: la Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura Antimafia di Lecce, all'alba di oggi ha arrestato il sindaco di Statte, Francesco Andrioli e gli assessori Ivan Orlando e Marianna Simeone. Secondo l'accusa avrebbero accettato la promessa di Davide Sudoso e Giulio Modeo, di procurare in voti in cambio di denaro, buoni pasto e favori al clan.

Arrestato anche Lucio Rocco Scalera, dirigente Amiu già coinvolto nell'inchiesta su un concorso sospetto. Per l'accusa  nel bando Scalera avrebbe garantito a Modeo un posto all’interno della società partecipata.  Nel blitz antimafia sono indagate 60 persone. Ventisei sono state arrestate e tre poste ai domiciliari, con accuse che spaziano dall'associazione di stampo mafioso al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di cocaina e altri reati.

Nell'inchiesta  spicca il nome di Giulio Modeo, figlio di Antonio, noto come "Messicano". Al centro delle indagini, secondo le Fiamme Gialle e la Procura antimafia, figura Davide Sudoso, sospettato di guidare un'associazione dedita allo spaccio di droga. Parallelamente, Giuseppe Palumbo viene indicato come presunto fornitore delle sostanze stupefacenti destinate alla rete criminale.

L'ordinanza di custodia cautelare, al di là degli aspetti legati al traffico di droga, ipotizza anche il reato di scambio politico mafioso con il coinvolgimento della lista "Uniti per Statte". Giuseppe Palumbo risulterebbe coinvolto in questo contesto. Ordinanza di custodia cautelare in carcere per Francesco Andrioli, Ivan Orlando, Rocco Lucio Scalera, Marianna Simeone, Giulio Modeo, Davide Sudoso, Cosimo Ammirato, Maurizio Coli, Cosimo Colucci, Giuseppe Coluccia, Angelo La Neve, Pietro Lanza, Cosimo Lomartire, Antonio Marzella, Antonio Nannavecchia, Fabiana Notaristefano, Antonio Pace, Giuseppe Palumbo, Giovanni Pulito, Vito Ricciato, Luigi Scialpi, Francesco Simeone, Giorgio Simeone, William Sudoso,Gianpiero Vinzi, Giovanni Zigrino. Domiciliari, invece, per Domenico, Egidio e Nicola Taurino.

Il coinvolgimento della politica locale in presunte attività criminali getta luce su possibili intrecci tra il mondo della criminalità organizzata e gli ambienti politici. Le indagini delle Fiamme Gialle si concentrano sulle connessioni tra la presunta associazione criminale e la sfera politica, delineando un quadro complesso di relazioni illecite.

Nel corso delle indagini è emerso anche  che alcuni degli indagati, tra il 2020 e il 2021, avrebbero fatto parte di una organizzazione di tipo mafioso, accusata di detenzione di armi e di intestazione fittizia di beni a “prestanome”. Il gruppo risponderebbe, inoltre, di estorsioni, di spedizioni punitive e attentati incendiari.

Nel novembre e dicembre del 2021 il Nucleo Pef Taranto ha sottoposto a sequestro a carico di alcuni indagati ingenti quantità di  hashish e cocaina, somme in contanti per oltre 50mila euro e diversi orologi Rolex di notevole valore.

La Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro anche beni di ingiustificata provenienza riconducibili ad alcuni indagati del valore  di circa 6,4 milioni di euro, tra i quali appartamenti, locali commerciali e box, nonché quote societarie e compendi aziendali di imprese, con sedi a Taranto e in provincia, attive nei settori della ristorazione e del commercio di automobili e di frutta e verdura. Durante il bitz sono state eseguite decine di  perquisizioni.

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