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Il fatto

Zio Michele sta per tornare in libertà

Nuovo capitolo del giallo di Avetrana

Michele Misseri

Michele Misseri

Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, la giovane vittima di un tragico omicidio avvenuto nell'estate del 2010 ad Avetrana, si appresta a celebrare il suo settantesimo compleanno come uomo libero dopo aver scontato otto anni di reclusione. Il carcere di Lecce, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, lo vedrà partire a breve, beneficiando della riduzione della pena per buona condotta e delle disposizioni di legge volte a svuotare le carceri.

La sentenza della Cassazione ha delineato il ruolo di Misseri nel delitto: secondo quanto emerso, avrebbe partecipato solo dopo la morte di Sarah, su incarico di sua moglie Cosima Serrano e sua figlia Sabrina, a far sparire il cadavere della quindicenne. Il corpo di Sarah fu caricato in auto e gettato in un pozzo in campagna. La sua confessione avvenne circa 40 giorni dopo, quando, tormentato dal rimorso, simulò di aver trovato il cellulare della nipote in campagna.

Le circostanze della scomparsa di Sarah, avvenuta il 26 agosto 2010 mentre si dirigeva a casa della cugina per andare al mare, furono avvolte dal mistero fino alla confessione di Misseri. Tuttavia, il susseguirsi di ritrattamenti e accuse coinvolse anche la figlia Sabrina, che inizialmente si dichiarò estranea ai fatti, ma fu successivamente condannata insieme alla madre.

La motivazione alla base del delitto, secondo le sentenze, risiedeva in rivalità sentimentali e dissapori tra Sabrina e Sarah. Dopo l'ergastolo inflitto alla moglie e alla figlia, Misseri ha costantemente ribadito la sua colpevolezza, sostenendo che le due donne sono innocenti.

L'attuale difensore di Misseri, l'avvocato Luca Latanza, ha confermato che l'uomo sarà rilasciato alla fine di febbraio e che continuerà a sostenere la sua versione dei fatti. La vicenda, intrisa di dramma e mistero, continua ad appassionare l'opinione pubblica, con il futuro di Misseri che si prospetta ancora segnato dalla sua persistente dichiarazione di essere l'unico responsabile dell'omicidio di Sarah Scazzi.

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