Nel corso dell’incontro di oggi – si legge in una nota di Palazzo Chigi – il governo ha informato i sindacati in merito all’esito della trattativa di lunedì scorso 8 gennaio con il socio di maggioranza ArcelorMittal. La delegazione governativa ha riferito che si sta lavorando in modo serrato per definire il confronto con ArcelorMittal e procedere alacremente per individuare il percorso sul futuro dello stabilimento all’interno di un quadro chiaro e definito che ha come primo obiettivo la continuità produttiva dell’azienda. L’esecutivo ha evidenziato che il metodo che si vuole continuare a portare avanti è quello di un ascolto reale e che saranno ricevute tutte le parti sociali e produttive. È stata infine data massima disponibilità, una volta chiuso il confronto con ArcelorMittal, a far partire presso il Ministero del Lavoro un tavolo per approfondire tutti gli aspetti legati all’occupazione e alla sicurezza sul lavoro.
Grande soddisfazione da parte sindacale al termine dell'incontro. Il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, ha dichiarato: «Il governo ha chiarito che non è possibile continuare nella gestione di Acciaierie d’Italia con la multinazionale indiana. Il governo sta lavorando su tre ipotesi: il divorzio consensuale con i Mittal per il futuro di Taranto e del polo siderurgico di tutti gli stabilimenti; la continuità aziendale e produttiva; le risorse per il rilancio delle attività delle Acciaierie d’Italia. I tecnici lavoreranno fino a mercoledì a una soluzione consensuale e dopo di che il governo farà delle scelte. Noi abbiamo chiesto di fare scelte che prevedano al centro un confronto con il sindacato e venga garantita la tutela degli impianti, delle attività e del futuro dell’azienda, evitando incidenti di percorso. Siamo davanti a una situazione ancora incerta: Acciaierie d’Italia non garantisce più il futuro di Taranto e degli altri stabilimenti, ma serve un mondo nuovo».
«È fatta», ha esclamato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, al termine dell'incontro. «Arcelor Mittal non ci sarà più, inizia una nuova fase che riguarderà un divorzio e si concluderà fra quattro giorni lavorativi, quindi mercoledì prossimo».
«Il divorzio – ha detto ancora Palombella – è la sola condizione per investire positivamente e considerare la siderurgia, l’occupazione, la sicurezza, una possibilità e non una chimera. Da giovedì ci diranno quale sarà il piano alternativo. Adesso inizia la vera partita: interloquiremo con un governo e con delle controparti che vogliamo siano persone leali, che hanno a cuore i lavoratori e le comunità».
«Finalmente il governo ha deciso di non tornare indietro e di procedere sulla strada di assumere la gestione dell'azienda»: questo il commento di Michele De Palma, segretario della Fiom Cgil. «Oggi - ha aggiunto - il governo ha risposto anche alla nostra richiesta di mettere in sicurezza anche da un punto di vista della salute. Siamo ad un passo dal fatto che il governo si assuma le proprie responsabilità. Ora però si apre un nuovo tema, la garanzia per il futuro dell'occupazione di tutti i lavoratori. A pagare il prezzo delle scelte sbagliate dei manager non possono essere i lavoratori».
Sulla vertenza interviene anche la Confsal con il segretario provinciale Gianfranco Buttari: «La città sta vivendo un periodo di grandissima incertezza economica e sociale causata da questo lunghissimo tira e molla tra le parti che non da garanzie non solo ai lavoratori ma soprattutto ai dipendenti in amministrazione straordinaria e all’indotto che non riesce più a pagare gli stipendi ai propri lavoratori. Taranto è una polveriera sociale pronta ad esplodere. Bisogna che ognuno degli attori di questo dramma che dura da moltissimo tempo, si assumano le proprie responsabilità per il bene della città. Nel concludere la sua dichiarazione il Segretario Provinciale della Confsal, invita tutti a dare il massimo affinchè si risolvano le problematiche relativa alla governante dello stabilimento. Invito il governo a essere celere nel prendere decisioni anche coraggiose per la salvaguardia dei lavoratori e dell’intera città».
«Accogliamo favorevolmente la decisione assunta dal governo che, dopo lungo peregrinare, ha deciso di accogliere le richieste delle organizzazioni sindacali e sciogliere il rapporto con Mittal, fermando la distruzione della ex ILVA». A dichiararlo è Alessandro Dipino, Segretario Provinciale della UGL Metalmeccanici di Taranto, al termine dell'incontro di Palazzo Chigi.
«Adesso però - conclude Dipino - serve un intervento urgente che assicuri la continuità produttiva, ai minimi storici nella vita di quello che un tempo rappresentava il più grande centro siderurgico europeo, nonché predisporre tutto ciò che è necessario alla salvaguardia dei livelli occupazionali, scongiurando un'altra catastrofe che coinvolga tutte le aziende dell'indotto e le relative maestranze specializzate. È necessario cogliere subito l'opportunità del disimpegno degli indiani e tracciare subito una nuova direttrice per il polo siderurgico con l'immediato cambio della governance e senza perdere tempo, soprattutto in considerazione della decisione assunta da alcune banche di revocare le linee di credito, assicurati sino allo scorso lunedì ai fornitori di Acciaierie d'Italia, prima dello strappo tra il governo ed il socio privato».