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Il retroscena
11 Gennaio 2024 - 06:56
L'ex Ilva
I vertici di ArcelorMittal avevano già sollevato i nodi che hanno portato alla rottura con il governo in una lettera del 5 dicembre scorso, scritta al ministro Raffaele Fitto. E’ quanto riportato da Il Sole 24Ore. Intanto, in queste ore l’esecutivo prova a sbrogliare la complicatissima matassa d’acciaio.
«La situazione è estremamente delicata, perché in queste ore si parla di amministrazione straordinaria, però questo ovviamente porterà un contenzioso»: lo ha affermato a Skytg 24 Economia il sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci. «L’ipotesi della liquidazione volontaria è già assurda», ha detto ancora Bitonci. «Penso - ha concluso il segretario - che alla fine si andrà verso l’amministrazione straordinaria che è stata prevista proprio l’anno scorso e inserita all’interno del decreto e quindi il socio pubblico può chiederla in maniera autonoma. È chiaro che dopo si deve iniziare un percorso, è importante il cambio dell’assetto manageriale e il piano industriale». «La risposta di Mittal è uno schiaffo alla città, ai lavoratori e al territorio, ha fatto bene il governo a chiedere ad Invitalia di agire attraverso i meccanismi necessari perchè bisogna rispondere in maniera determinata. Noi vogliamo dare ai lavoratori e alle imprese le giuste risposte che la proprietà delle acciaierie fino ad ora non ha dato come ad esempio sul progetto per l’acciaio green su cui Forza Italia, con il ministro Pichetto, è favorevole utilizzando l’idrogeno per la produzione. Si tratta di fare investimenti ma Mittal non ne vuole fare e tiene in ostaggio una intera comunità»: così il deputato di Forza Italia, Vito De Palma intervendo a Tgcom sulla vicenda dell’acciaieria Ilva di Taranto.
«Alla richiesta di maggiori investimenti Mittal prima ha detto di no poi, in maniera tardiva, ha rilanciato. L’impressione è che voglia tergiversare, ma l’indotto è in sofferenza e per questo, a garanzia dei lavoratori sto presentando un emendamento al Milleproroghe e sperando che, nel prossimo incontro, ci siano proposte risolutive per il rilancio delle attività che sono molto importanti sia per Taranto che per il sistema nazionale. L’ipotesi di una cordata di investitori privati è una idea interessante, bene anche l’ipotesi che lo Stato non esca dal progetto a garanzia dei lavoratori. Da parte dell’opposizione – conclude l’esponente azzurro - assistiamo solo a una speculazione politica visto che non ha assolutamente affrontato la vicenda negli ultimi dieci anni e non si può più continuare a tergiversare. Noi dobbiamo rispondere al grido di sofferenza del territorio che deve essere tradotto dal governo in azione concreta».
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