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Il punto

Una giornata particolare

Tra crisi amministrativa e inchieste giudiziarie

Una veduta aerea di Taranto

Una veduta aerea di Taranto

Quella di ieri non deve essere stata una giornata felice per il sindaco Rinaldo Melucci. L’incontro che aveva convocato con i partiti della sua (ex) coalizione non è andato a buon fine. Partito Democratico e Con hanno declinato l’invito, a sottolineare la distanza che oggi separa Melucci dalla soluzione di una profonda crisi politica nella quale lui stesso si è avvitato con le spericolate capriole intorno a Italia Viva e ai continui avvicendamenti in giunta.

La convocazione dell’incontro, a dire il vero con toni comunque mai particolarmente accomodanti, e l’appello di Massimiliano Stellato a ritrovare la pace con le altre forze politiche in nome di un “patto di cittadinanza”, lasciano trasparire una certa paura della solitudine. La sensazione è che Melucci sia stato ormai scaricato dai partiti che l’avevano sostenuto e portato alla rielezione, condannandolo ora ad aggrapparsi agli umori cangianti di singoli consiglieri per continuare a galleggiare affannosamente. In un anno e mezzo Melucci è riuscito nell’impresa di perdere per strada quel 60% che l’aveva portato trionfalmente alla grande rivincita contro i famigerati 17, proprio Stellato su tutti, che a novembre del 2021 lo avevano rispedito a casa anzitempo. In questo anno e mezzo abbiamo assistito ad un harakiri politico senza precedenti.

Ma la giornata di ieri è stata infausta anche per le notizie provenienti dal Palazzo di Giustizia e dalla Questura: tre dirigenti di vertice del Comune ed un funzionario coinvolti in una inchiesta su vicende decisamente torbide che si sarebbero consumate su un crinale piuttosto vischioso. Tutto ciò mentre è ancora in corso l’inchiesta, dagli sviluppi imprevedibili, sul concorso all’Amiu interrotto dall’irruzione della Digos per presunte anomalie che avrebbero macchiato le prove concorsuali. Fatta salva la presunzione di innocenza per tutti gli indagati, viene da chiedersi se oggi il sindaco abbia effettiva contezza delle dinamiche amministrative all’interno del Comune e delle società partecipate o se non sia distratto dai travagli che lo hanno risucchiato in questa turbolenta spirale politica.

Oggi il sindaco si ritrova senza giunta, senza il sostegno dei partiti e con il peso di queste vicende giudiziarie che gettano un’ombra sull’operato di pezzi importanti dell’amministrazione. Se Rinaldo Melucci ha forza e lucidità per tirarsi fuori da questo pantano e per proteggere il Comune dal rischio di pericolose contaminazioni, allora recuperi energie e capacità politica e riprovi ad amministrare la città che, seppure in profonda difficoltà, avrebbe oggi le occasioni per tentare di rilanciarsi. Altrimenti sarebbe forse opportuno riflettere se non sia più utile per la città - e per Melucci stesso - pensare ad una più dignitosa uscita di scena.

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