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Il siderurgico

Acciaierie d'Italia, rischio commissariamento

Oggi l'assemblea dei soci, ma nel cda la parte pubblica non si è presentata

L'ex Ilva

L'ex Ilva ora Acciaierie d'Italia

L'assemblea dei soci, prevista oggi nella sede di viale Certosa, a Milano, potrebbe produrre l'ennesima fumata nera. C'è quindi il rischio che Acciaierie d'Italia venga commissariata o gestita dal Tribunale di Milano. L'ipotesi, riportata da testate nazionali, si fa largo dopo che, nel consiglio di amministrazione di ieri, Invitalia - la parte pubblica della società con il 38% di capitale - non si sarebbe presentata, non permettendo quindi di deliberare sulla proposta di aumento del capitale per 320 milioni a cui i soci avrebbero dovuto partecipare pro-quota entro il termine del 31 gennaio 2024.

L'assenza di Invitalia dal tavolo del consiglio di amministrazione di Acciaierie d'Italia, non sarebbe un buon viatico per l'esito della proposta del governo di procedere ad una composizione negoziata della crisi, che rappresenterebbe il tentativo di evitare azioni legali da parte di Arcelor Mittal, che detiene il 62% delle quote. Il tentativo del governo sarebbe quello di convincere Mittal ad accettare una quota di minoranza (40% con Invitalia al 60%) senza strascichi legali. Una soluzione consensuale, insomma, dopo che Arcelor Mittal aveva presentato una memoria legale nella quale si rappresenta, sostanzialmente, di aver versato finora più soldi di quanto non abbia fatto Invitalia.

Ora occhi puntati sull'assemblea dei soci.

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