Cerca

Cerca

Il caso

Acciaierie e Indotto: scontro

L'azienda siderurgica contesta ad A.I.G.I presunte inadempienze. La replica: contestazioni inaccettabili. A rischio paga novembre e tredicesime

Fabio Greco

Fabio Greco, presidente di Aigi

Nella serata di mercoledì 20 dicembre si è riunita l' assemblea degli associati Aigi per valutare gli ultimi accadimenti relativi ad ex Ilva.
Gli associati hanno posto all'attenzione del Consiglio Generale la comunicazione pervenuta da parte di AdI  che contesta a diverse aziende dell'indotto un presunto grave inadempimento in relazione allo sciopero del giorno 20 dicembre.
Le aziende destinatarie della comunicazione - evidenzia l'associazione che raduna la maggior parte delle imprese siderurgiche - hanno sempre salvaguardato il territorio e ritenuto lo stabilimento un asset fondamentale per il sostentamento dell'economia locale, impegnandosi a garantire la continuità aziendale, accettando, negli ultimi anni, situazioni insostenibili come il pagamento a 180 giorni.
Aigi nella lettera di risposta inviata ad Acciaierie d'Italia dichiara irricevibile ed inaccettabile la contestazione pervenuta, in quanto, si è trattato  di una impossibilità nell'eseguire la prestazione sopravvenuta per cause non imputabili ai singoli datori di lavoro.
Ad oggi, peraltro, i pagamenti dei crediti delle aziende sono giunti con il "contagocce" tanto che alcune aziende associate - sottolinea Aigi - non saranno nelle condizioni di poter garantire il saldo inerente alla busta paga del mese di novembre, nonché la corresponsione della 13esima mensilità.
Alla luce di quella che è divenuta una situazione insostenibile l' associazione  auspica che, nelle prossime ore, venga definita tra la compagine societaria di AdI, una linea che possa garantire la ripresa della continuità produttiva considerando che ad oggi le imprese non hanno ordini di lavoro che possano far prefigurare  continuità aziendale. Una mancata programmazione che lascia l'indotto e i suoi lavoratori  nell'incertezza.
«Chiediamo dunque chiarezza - afferma Aigi - e senso di responsabilità dagli attori in campo-parte pubblica e socio privato -  che ancora  non riescono a trovare una soluzione per garantire la continuità produttiva allo stabilimento di Taranto. Uno stabilimento che, non ci stancheremo mai di sottolinearlo, viene tuttora  considerato  strategico per l'economia dell'intera nazione».

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori