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Tradizioni

Per le strade risuonano le note delle pastorali

Nelle prime ore delle principali ricorrenze che conducono al Natale si compie il miracolo della tradizione

Il Natale tarantino

Il Natale tarantino

Le note della pastorale tarantina infrangono dolcemente il silenzio della notte e risuonano nelle strade deserte fino a perdersi in lontananza. La mente insegue la melodia finché gli ultimi spiccioli di sonno hanno il sopravvento. Nelle prime ore delle principali ricorrenze che conducono al Natale (a partire da quella di Santa Cecilia, 22 novembre) si compie il miracolo della tradizione.

A mantenerla in vita è l’amministrazione comunale che, attraverso la convenzione con le bande musicali cittadine “Giovani Paisiello” e Santa Cecilia”, ogni anno cerca di far in modo che nessun quartiere venga escluso dai giri. A questi complessi se ne aggiungono altri, provenienti anche dalla provincia, ingaggiati da privati per le pettolate in strada o dalle parrocchie. Dal 2009 c’è un’opportunità in più, la sera del 22 novembre, per ascoltare queste dolci musiche: è offerta dalla processione in onore di Santa Cecilia, che si svolge in Città vecchia, organizzata dalla grande orchestra di fiati cittadina intitolata alla Santa assieme alla parrocchia della basilica cattedrale e alla confraternita di San Cataldo in Santa Caterina. Le pastorali sono composizioni originali per banda ispirate ovviamente alla ricorrenza natalizia. Prendono il nome dalla forma della composizione in uso fra i musicisti del Seicento (il tempo di 6/8 e l’andamento lento da “ninna nanna”) ma sono diventate originali grazie alla musicalità e all’animo “tarantino” dei compositori, riusciti ad intersecare nella forma originale di pastorale alcune melodie tradizionali come “Tu scendi dalla stelle” o altre prettamente locali che venivano intonate nelle chiese. Quelle più conosciute sono state composte a partire dalla prima metà dell’Ottocento e perlopiù denominate con il nome stesso dell’autore.

Come accade, per esempio, con la prima in assoluto, composta dal capitano di artiglieria Giovanni Ippolito nel 1870, nel periodo in cui era direttore della banda cittadina. A questa si sono aggiunte altre composizioni, come quella di Francesco De Benedictis (1855- 1933), professore di clarinetto e maestro della banda di Montemesola e di quella tarantina “Figli del Mare”. Molto apprezzate sono anche le due pastorali di Francesco Battista: le notizie su di lui sono scarne, si sa solo che diresse il complesso cittadino “Giuseppe Verdi” dal 1903 al 1905; Uguale gradimento per quella intitolata “Notte di Natale”di Domenico Colucci (1874-1931), direttore della banda municipale dal 1921 al 1930. Due brani in tema furono composti anche da Giacomo Lacerenza, nato a Trinitapoli nel 1885 e morto a Roma nel 1952 ma tarantino d’adozione. Nel corso della sua carriera ricevette numerosi premi ed attestati, come un’onorificenza offertagli da Vittorio Emanuele III. Ancora oggi è ricordato come “labbro di ferro”, quale miglior solista di flicorno soprano delle bande dell’epoca; ampia la sua raccolta di opere musicali: poemi sinfonici, marce ed ouverture. Richiesta durante i giri e le processioni è anche la pastorale composta da Gennaro Caggiano (morto nel 1906 e direttore del complesso bandistico municipale).

Negli ultimi tempi viene sempre più apprezzata “Bambinello Gesù” composta nel 1930 da Ezio Giorgio Vernaglione (1900-1987) clarinettista d’alto livello e maestro delle bande cittadine “Combattenti” e “Piave”. In attesa di una riscoperta, la pastorale di Davide Latagliata (1899-1977) e quella intitolata “Il Messia” di Giovanni Bembo (1884-1962). Fra le più recenti composizioni natalizie, ricordiamo “Ninna Nanna a Gesù Bambino” di Vittorio Manente (1913-2007), indimenticato direttore della banda centrale della Marina Militare. Va citato Vincenzo Simonetti, direttore del gran concerto bandistico cittadino “Giovanni Paisiello” (fondato nel 1977 e presenza consolidata nel panorama delle tradizioni tarantine). Docente di solfeggio al locale istituto musicale d’alta cultura “Paisiello”, al prof. Simonetti si deve “Betlemme”. Infine va citato il giovane compositore Giuseppe Gregucci, autore di “Aurore Natalizie”, direttore della Grande orchestra di fiati “Santa Cecilia-Città di Taranto”.

Nato a Monteiasi nel 1978 e diplomato in strumentazione per banda con il massimo dei voti, il musicista ha compiuto gli studi al Conservatori di Roma e a quello di Bari. “Aurore Natalizie” è contenuto nella raccolta di cd “Le musiche tradizionali della Settimana Santa e del Natale a Taranto” eseguite dalla medesima banda, a cura del Mibact.

 

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