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Giochi del Mediterraneo

Addio allo Stadio del Nuoto

Clamoroso: non c'è il progetto della piscina olimpionica che avrebbe dovuto essere il fiore all'occhiello di Taranto 2026

Stadio del nuoto

Stadio del nuoto

Addio a quello che avrebbe dovuto essere l’impianto simbolo dei Giochi del Mediterraneo di Taranto. Lo Stadio del Nuoto con la sua piscina olimpionica non si farà più. Di questo sogno che Taranto ha accarezzato per quattro anni, da quando nel 2019 a Patrasso la Città dei Due Mari fu designata sede dei Giochi del 2026, resteranno solo gli sfolgoranti rendering pomposamente mostrati in più occasioni.

A prendere atto di questa amarissima verità è stato il commissario straordinario, nonché presidente del consiglio direttivo del Comitato Organizzatore, Massimo Ferrarese. Nel pomeriggio di ieri, venerdì 24 novembre, infatti, Ferrarese ha convocato negli uffici commissariali, alla Cittadella delle Imprese, il sindaco Rinaldo Melucci e la struttura tecnica comunale. Purtroppo ha appreso che, di fatto, il progetto della piscina non c’è. Nella conferenza di servizi, che avrebbe dovuto chiudersi ad ottobre, non è approdato alcun progetto di fattibilità tecnico-economica, lo strumento indispensabile, una volta acquisiti i pareri degli enti, per andare a gara e dare finalmente avvio all’appalto per la costruzione dell’impianto che, come detto, avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello dei Giochi 2026. Un investimento da 37 milioni di euro bruciato nel nulla.

Il confine delle responsabilità tra Asset e Comune di questo clamoroso flop è piuttosto labile. Ne sentiremo certamente di versioni nei prossimi giorni. Resta il fatto che dopo quattro anni si concretizza il primo imperdonabile fallimento dei Giochi di Taranto 2026.

Cosa accadrà ora? Ferrarese, che si è trovato di fronte a questa sconcertante realtà, lunedì sarà a Roma per affrontare la questione con la Federazione Nuoto e con il Coni. Trovare soluzioni alternative non sarà facile. Spostare le gare di nuoto a Bari? Realizzare una piscina provvisoria a Taranto? Disputare solo le gare di fondo a Mar Grande? In ogni caso resta la profonda amarezza per questo sogno bruciato in modo così maldestro e che avrebbe dovuto anche essere l’omaggio di Taranto a Benedetta Pilato. Che continuerà ad essere una campionessa emigrante.

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